Le traduzioni di XP e Compaq

Le traduzioni di XP e Compaq

di Aaron Brancotti. "Ripristina la finestra della cartella precedente all'accesso": ma cosa vuol dire? Dall'help, un cagnolino animato che si pappa il 5% della CPU, apprendo nozioni sulla "prevenzione da inutili perdite di dati"
di Aaron Brancotti. "Ripristina la finestra della cartella precedente all'accesso": ma cosa vuol dire? Dall'help, un cagnolino animato che si pappa il 5% della CPU, apprendo nozioni sulla "prevenzione da inutili perdite di dati"


Web – Ok. Mi è arrivato un portatile nuovo con Windows XP, prontamente ribattezzato “Il Sistema Operativo dei Pokemon” a causa delle icone, finestre, pulsantoni e taskbar tondeggianti e dai colori saturi e manga, rigorosamente preinstallato. Tengo a precisare questa cosa, per metter bene in chiaro che, altrimenti, mi sarei guardato bene anche solo dall’avvicinarmi a questo ennesimo parto di Mamma Microsoft prima di sei mesi. Non che io sia prevenuto; è che sono un beta tester ed ho quindi una lunga esperienza di jus primae noctis con i prodotti dei nostri amici di Redmond. Insomma, ho smesso da tempo di entusiasmarmi per ogni novità, perchè ognuna è stata fonte di numerosi grattacapi. Non ho dubbi che XP arriverà ad un livello almeno decente di fruibilità e sicurezza fra qualche service pack; nel frattempo andate avanti voi. Io ho di meglio da fare che stare a patchare e litigare con l’ennesimo sistema operativo. Ma la cosa che davvero mi disturba di più, di questa macchina che ho di fronte e della quale sto backuppando i drivers prima di formattare tutto (non ti danno neanche i CD i pezzenti, è tutto su HD), è che è in italiano. Ora, non vorrei sembrare il radical-chic della situazione, ma certe cose mi infastidiscono e dispiacciono al punto che sono convinto che buona parte del rifiuto tecnologico che una vasta fetta della popolazione italiana nutre nei confronti del computer sia dovuto alle inaccettabili e spesso ridicole traduzioni dei comandi, manuali di help e simili alle quali siamo stati abituati.

Non siete d’accordo? E allora eccovi alcuni esempi freschi freschi, tratti da Windows XP, versione italiana, anno domini 2002. “Ripristina la finestra della cartella precedente all’accesso”. Cosa vuol dire? Dall’help in linea, peraltro introdotto da un simpaticissimo cagnolino animato pseudo-3D (chi ha paura della Graffetta?) che, come il Prodi di Corrado Guzzanti “sta sul culo a tutti” e che da solo si pappa il 5% del processore solo per girare le pagine del suo libretto di istruzioni, apprendo nozioni sulla “prevenzione da inutili perdite di dati”. Pensate che è dal 1979 che ho a che fare con queste macchine e non mi è mai capitato di perdere dati in maniera utile. Forse si intendeva “indesiderate”? E che dire delle innumerevoli chicche del Glossario In Linea? L'”archiviazione di base” è un “metodo in MS-DOS, Windows, Windows NT e Windows 2000 per partizioni primarie, partizioni estese e unità logiche”, vedi anche “archivio dinamico”, che è un “metodo di archiviazione in Windows che consente la gestione di dischi e volumi senza che sia necessario riavviare il sistema operativo”, vedi anche “archiviazione di base”. Auuugghh!! Già vedo mio zio, notoriamente tetragono al computer, chiedersi perchè per gestire (verbo-jolly che ho imparato ad usare ed odiare) i suoi vecchi LP di jazz e i volumi della sua nutrita biblioteca dovrebbe avere a che fare con una misteriosa entità chiamata sistema operativo, che risiede da qualche parte dietro, sotto o comunque nelle vicinanze del computer.

E poi, nientemeno che nozioni di cracking: il “brute force attack”, ovvero il “metodo per scoprire il PIN o la password di un utente eseguendo tentativi con tutte le parole del vocabolario fino a individuare la parola corretta” diventa, appunto, il fantasioso “Attacco Vocabolario” in una spasmodica gara con l’utente “bruciato (in gergo tecnico)” dal firewall dell’ormai glorioso articolo di Panerai su Panorama Next per aggiudicarsi il titolo di Clamorosa Cazzata del Nuovo Millennio. E siamo solo alla “A”. Potremmo continuare per giorni.

Ora, non pensiate che questa sia una lamentela verso i professionisti della traduzione. Mi spiego: ritengo che le traduzioni indecenti molto spesso siano dovute al fatto che certi sostantivi e frasi in computerese sono, oggettivamente, intraducibili. In un manuale di un ambiente di sviluppo ho visto tradurre “Linker” con “collegatore”, col risultato di rendere difficilissima la lettura a chi sa cos’è un linker e di confondere definitivamente le idee agli altri. Certi termini non vanno toccati e questo chi traduce a livello professionale, ne sono convinto, lo sa. Peccato che ogni argomentazione cada davanti ad alcune leggi della vendita coatta, tra le quali appunto il fatto che in Italia si parla, legge e scrive italiano e che, ne ho come il sentore, ancora alcune traduzioni vengano fatte nel retrobottega alla luce di una candela per risparmiare quattro soldi, peraltro con gran disdegno di regole ortografiche e grammaticali. Signori venditori, rilassatevi. Vi prego, non improvvisatevi linguisti e soprattutto non mettete i vostri poveri traduttori in condizione di dover svolgere un lavoro impossibile: loro fanno brutta figura, la fa anche il vostro prodotto, l’utente non esperto non capisce un cavolo e quello esperto si rotola per terra dalle risate. Un piccolo pensiero su cui meditare.

Tornando ad XP, non è solo questo che mi fa pensare. Ad esempio, tra le varie cose XP integra una sorta di GoBack, che riserva una parte del disco rigido per “fotografare” lo stato del sistema e permettere il rollback (translate THIS!) delle installazioni. C’è anche lo slider (translate THIS!) per dire quale percentuale, per inciso tutt’altro che insignificante anche in caso minimale, di HD si desideri dedicare a questa attività. E’ triste constatare che, alla fine, pur con tutti i controlli che prima ti avvertono che il tal driver non è certificato e che poi, se lo installi comunque, te lo disabilitano, il crash (sostituite “errore fatale di sistema” a “crash” e ditemi se non fa ridere) è sempre in agguato e che quindi Microsoft, al posto di inventarsi finalmente qualcosa di davvero solido, corra ai ripari in questo modo.

E’ ancora più triste osservare come Compaq (ebbene SI, facciamo tutti i nomi) non si fidi comunque di questo meccanismo redmondiano, visto che a sua volta divide il disco rigido del mio portatile in due partizioni e sulla seconda ci mette, appunto, tutte le preinstallazioni e Roxio GoBack o qualcosa di simile. Risultato: di un disco rigido da 20 Giga io ne vedo, a valle di XP, Microsoft Word, Works preinstallati e drivers assortiti, 8 liberi. 12 (DODICI!!) Giga di disco rigido, di cui 1.5 solo per il sistema di Windows XP (Ma cosa c’è dentro? Piombo? Uranio? Lo hanno scolpito nella pietra questo sistema operativo, per essere così PESANTE?), sono andati in installazioni e misure preventive di catastrofi annunciate. E io NON dovrei RADERE AL SUOLO una macchina così configurata? Sarebbe come dimenticare i tempi dello Spectrum e del Commodore 64, che usavano i registratori audio come memorie di massa, altro che dischi rigidi. Sarebbe come rinnegare gli AIM 65/40 con i display LED 7 segmenti a due linee, da programmare a santa manina in esadecimale. Sarebbe come sputare sul mio glorioso Atari 520 ST, con i suoi floppy da 360K, o sul mio primo disco rigido da 8 Mega…

Niente di personale, Bill: Hacking is an attitude. And, by the way: translate this.

Aaron Brancotti

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Pubblicato il
18 feb 2002
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