Condannato il primo virus writer italiano

Condannato il primo virus writer italiano

Ieri l'autore del worm Vierika è stato condannato ad una sanzione di 6mila euro. Ha evitato la pena detentiva richiesta dal PM. La difesa: software innocuo. La sentenza: accesso abusivo con danneggiamento
Ieri l'autore del worm Vierika è stato condannato ad una sanzione di 6mila euro. Ha evitato la pena detentiva richiesta dal PM. La difesa: software innocuo. La sentenza: accesso abusivo con danneggiamento


Roma – Il Pubblico Ministero aveva chiesto che venisse condannato a sei mesi di reclusione ma il giudice, accogliendo le richieste accessorie della difesa, ha deciso di convertire la condanna ad una sanzione di 6.840 euro : lui è Gabriele Canazza, programmatore noto come “Krivoj Rog” (una cittadina ucraina), autore del worm Vierika. Nella sentenza emessa dal Tribunale di Bologna si parla esplicitamente di accesso abusivo al sistema informatico di circa 900 utenti, colpiti nei primi tre giorni di diffusione del worm, aggravato da danneggiamento (articolo 615 ter del Codice Penale).

Questo worm aveva iniziato a diffondersi sulla rete nei primi giorni del marzo 2001 . Realizzato in Visual Basic, tentava di infettare sistemi Windows autospedendosi poi via email come allegato infetto agli indirizzi individuati sul computer colpito. Tra le particolarità del worm il fatto che, una volta attivo, scaricava una porzione del proprio codice da un sito italiano, reimpostando la pagina di partenza di Internet Explorer e assicurandosi così la possibilità di riprodursi e diffondersi ulteriormente.

In realtà sulla natura di questo codice si è svolta una parte consistente del dibattito. La difesa ha infatti sostenuto che si trattava di un programma innocuo incapace di causare i danni che gli sono stati ascritti mentre l’accusa, e la tesi è stata accolta dal magistrato che ha emesso la condanna, ha sostenuto l’esatto contrario: pur non trattandosi di un cavallo di troia, capace cioè di aprire una backdoor, Vierika ha ugualmente penetrato illecitamente i sistemi degli utenti colpiti e ne ha abusato.

Lo stesso Canazza, su Censurati.it e sul suo stesso sito ha in più occasioni negato la natura malevola del suo codice. A suo dire, infatti, si è trattato di “un software nato per studio” e, come a volerlo dimostrare, su quello spazio web è disponibile il codice sorgente del programma. “Vierika – ha affermato – non abbassa affatto le difese del computer, anzi, mi è servita come studio per vedere, per testare, per verificare la sicurezza di alcuni programmi, per verificare la sicurezza dei provider, per verificare e basta”.

Dibattuta in aula anche la modalità di indagine scelta dal Nucleo Regionale di Polizia Tributaria della Lombardia della Guardia di Finanza a cui lo stesso virus writer ha all’epoca consegnato un cd-rom contenente il codice sorgente di Vierika e di una serie di altri software, una collaborazione che ha spinto i cybercop a non procedere al sequestro del materiale informatico dell’indagato.


Ne parla lo stesso Canazza, spiegando: “Ho semplicemente detto alla finanza come stavano le cose. Sembrerà strano, ma sono ?costretto’ contrariando tutti i luoghi comuni del caso, a riportare l’accaduto come qualcosa di piacevole. La professionalità e l’eleganza del Tenente Rasetti e dei suoi colleghi sono state ammirabili. Elenco i motivi: primo fra tutti è che al momento della perquisizione io non ero presente nella mia abitazione. Si sono trovati di fronte mia madre, una persona di una certa età e facilmente impressionabile”.

“Ma hanno trovato – continua Canazza – i modi e le parole per tranquillizzarla, senza quindi usare quei metodi da film che possono spaventare una persona indifesa. Quando sono rientrato a casa, è stato facile trovare un dialogo e una certa collaborazione. Ci siamo anche intrattenuti a discutere alcuni aspetti tecnici del software Vierika. E informaticamente parlando ci siamo trovati”.

Il procedimento ha sollevato com’è ovvio grande attenzione anche da parte della comunità scientifica ed accademica bolognese, trattandosi di uno dei primissimi processi a carico di virus writer italiani: quello precedente, relativo al worm-dialer Zelig si era concluso con il patteggiamento del virus writer.

Non c’è alcun dubbio che la vicenda di Vierika non si esaurirà con questa sentenza: già molte sono le considerazioni che il caso ha suscitato e in molti ambienti se ne continuerà a parlare a lungo.

La motivazione della sentenza arriverà tra tre mesi (90 giorni) ma la difesa ha già preannunciato l’appello, che dovrà essere formalizzato entro il 20 settembre.

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Pubblicato il
22 lug 2005
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