Uno per tutti, tutti per.. Linux!

Uno per tutti, tutti per.. Linux!

Alcuni fra i più grossi colossi del settore hanno dato vita al primo laboratorio indipendente per lo sviluppo di Linux, una nuova realtà che pone l'open source fra i più importanti perni del mondo dell'IT
Alcuni fra i più grossi colossi del settore hanno dato vita al primo laboratorio indipendente per lo sviluppo di Linux, una nuova realtà che pone l'open source fra i più importanti perni del mondo dell'IT


Portland (USA) – Come preannunciato lo scorso settembre, apre oggi ufficialmente il primo laboratorio indipendente e no-profit per lo sviluppo di applicazioni per Linux, con particolare riguardo per quelle orientate al business.

Il laboratorio, a cui partecipano un po ‘ tutti i grandi colossi del settore che abbiano a che fare con il mondo Linux, ha appena ricevuto un finanziamento di 24 milioni di dollari da parte delle 19 aziende promotrici: HP, Intel, IBM, Computer Associates, NEC, Hitachi, Mitsubishi Electric, Fujitsu, Dell, SGI, Red Hat, VA Linux Systems, Caldera Systems, SuSE, TurboLinux, Lynuxworks, Linuxcare, Miracle Linux, Covalent.

Come si può notare le grandi assenti sono Microsoft e Sun. La prima probabilmente non ritiene opportuno dare man forte alla crescita di quello che Ballmer ha recentemente definito “una delle nostre maggiori minacce”. La seconda, che pure appoggia a suo modo Linux, ha sempre mostrato rapporti conflittuali con il mondo open source, inoltre sembra tollerare poco la vicinanza di Intel.

L’ Open Source Development Lab (OSDL), questo il suo nome, si è insediato a Portland, in Oregon, all’interno di un complesso che misura oltre 3.300 metri quadrati. Qui si trovano attrezzature messe a disposizione degli sviluppatori e dei tester, fra cui 50 server a due vie, 6 server a quattro vie, un server a 8 vie e oltre 5 TeraByte di memorie di massa.


Fra gli obiettivi prioritari dell’OSDL vi è lo sviluppo di un server a 16 vie e 64 bit, un progetto che, nonostante Intel, non girerà su Itanium. Nella tabellina di marcia del laboratorio c’è anche il miglioramento del software di messaggistica open source Jabber con lo scopo di portarlo a supportare fino a 64.000 connessioni simultanee.

I nuovi progetti vengono aggiunti alle “cose da fare” sulla base della regola “chi prima arriva, prima viene servito”. A parte questo Tim Witham, direttore dell’OSDL, ci tiene a sottolineare che “chiunque sviluppi sotto una qualche licenza open source può usare il laboratorio e portare avanti progetti che possano risultare d’interesse generale”.

All’interno dell’OSDL gli sviluppatori avranno a disposizione tutto l’hardware necessario per migliorare il software esistente, crearne di nuovo, simulare realtà di lavoro anche molto complesse e sviluppare con più rapidità i driver per Linux.

Intel, che ha fortemente voluto la nascita di questo laboratorio, vede Linux come una delle maggiori promesse dell’IT: la sua speranza è che la diffusione di questo OS favorisca un passaggio ancor più massiccio del mondo enterprise alle architetture Intel.

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Pubblicato il
25 gen 2001
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