Si indaga sul cracker anti-Marrazzo

Si indaga sul cracker anti-Marrazzo

Avrebbe spiato non solo gli spostamenti dell'allora candidato alla presidenza della Regione Lazio ma si sarebbe anche introdotto nella sua posta elettronica
Avrebbe spiato non solo gli spostamenti dell'allora candidato alla presidenza della Regione Lazio ma si sarebbe anche introdotto nella sua posta elettronica

Roma – “C’è un hacker in regione, un hacker che spia la mia corrispondenza privata, trafuga appunti, memorie e schede. E non solo: qualcuno si è introdotto nei miei uffici, si è appropriato della carta intestata del presidente ha falsificato la mia firma”. Così si esprimeva qualche tempo fa il neopresidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, in un caso che ha ora spinto la Procura di Roma ad aprire un’indagine.

Ieri la Procura ha infatti confermato di aver aperto un fascicolo attorno al “presunto hacker”, termine col quale in questa occasione si intende evidentemente indicare un “cracker”, che in modi ancora tutti da precisare, avrebbe avuto accesso alla casella email di Marrazzo (nella foto) nel periodo della campagna elettorale che ha poi portato alla sua elezione.

La Procura, dunque, agirà anche sulla base della denuncia dello stesso Marrazzo ed è possibile che venga analizzata la posizione di un investigatore privato tirato in ballo da alcuni organi di stampa come il possibile autore non solo delle intercettazioni telematiche ma anche della raccolta di una serie di altre informazioni sullo stesso Marrazzo e il suo staff.

Il presidente Marrazzo Di recente il settimanale l’Espresso aveva sostenuto che questa persona, forse affiancata da altri, aveva agito su mandato di “soggetti gravitanti nell’entourage dello staff elettorale del candidato del centrodestra Francesco Storace”. L’ex presidente di Regione ha dichiarato di non voler commentare le illazioni.

Curioso il fatto, ad ogni modo, che la Regione Lazio finisca ancora una volta all’onore delle cronache per problemi di “incursioni telematiche”. Era già successo, proprio in campagna elettorale, quando la candidata Alessandra Mussolini accusò Storace di aver fatto ricorso a dei cracker per minare la posizione elettorale della propria lista.

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Pubblicato il
28 lug 2005
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