USA, censura sulle email pacifiste?

USA, censura sulle email pacifiste?

Un ISP americano avrebbe utilizzato filtri Symantec per bloccare le email di alcuni attivisti contrari alla guerra in Iraq
Un ISP americano avrebbe utilizzato filtri Symantec per bloccare le email di alcuni attivisti contrari alla guerra in Iraq


Washington – Comcast , un importante ISP americano, avrebbe utilizzato filtri antispam per bloccare preventivamente un’ondata di email lanciata da alcuni attivisti, contrari all’occupazione militare dell’Iraq ed impegnati nella diffusione del controverso ” documento di Downing Street “.

Un fosco episodio di censura ? Stando alle denunce dell’organizzazione After Downing Street , gli amministratori di Comcast avrebbero deliberatamente bloccato la circolazione di una campagna informativa spiccatamente pacifista. David Swanson, fiero oppositore della “guerra preventiva”, sostiene che “nelle scorse settimane i membri della nostra associazione che utilizzano Comcast non hanno potuto ricevere messaggi e newsletter”.

Messaggi di importanza cruciale, garantisce Swanson, poiché avrebbero contribuito all’organizzazione di varie manifestazioni in diverse località degli Stati Uniti: “I portavoce di Comcast hanno detto che tutte le email contenenti il nostro URL sono state filtrate”, continua l’attivista, “e si parla di ben 46.000 email!”.

Dietro tutto questo sembra esserci l’involontario zampino di Symantec, società che produce i servizi antispam in dotazione a Comcast. Secondo l’azienda si è trattato di un semplice episodio di prevenzione antispam, poi evidentemente strumentalizzato per fini politici. I portavoce dell’azienda fondata da Peter Norton dichiarano che i filtri si sono autoattivati perché il traffico generato dai soci di David Swanson sarebbe stato eccessivo e sospetto.

Ma c’è un altro particolare abbastanza controverso: l’associazione After Downing Street , una volta appresa la posizione di Symantec , avrebbe pubblicato i numeri telefonici interni della grande software house per fomentare una protesta telefonica da parte degli attivisti. Dopo poco tempo, il blocco delle email è magicamente cessato.

T.L.

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Pubblicato il
28 lug 2005
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