SMS di massa per scovare i teppisti

SMS di massa per scovare i teppisti

La partita tra Ajax e Feyenoord è finita in tafferugli e la polizia olandese ha mandato 17.000 SMS agli utenti GSM nei paraggi dello scontro: Dateci informazioni sui vandali. Risultato? 100 arresti
La partita tra Ajax e Feyenoord è finita in tafferugli e la polizia olandese ha mandato 17.000 SMS agli utenti GSM nei paraggi dello scontro: Dateci informazioni sui vandali. Risultato? 100 arresti


Roma – Si sa, Rotterdam è rinomata per essere una città con una agguerrita comunità di ultras ed hooligan: la polizia olandese, forte della collaborazione volontaria dei maggiori operatori di telefonia mobile, ha consegnato alla giustizia 100 tifosi violenti grazie a 17.000 messaggi SMS . I supporter delle squadre di calcio Ajax e Feyenoord, acerrime rivali, si erano scontrati all’uscita dello stadio dopo un match causando danni importanti alla città, ai passanti ed alle stesse forze dell’ordine.

L’idea della polizia, comunica in una nota ufficiale il portavoce Ger de Jong, è stata di appoggiarsi alla struttura della rete GSM per identificare gli autori dei pesanti tafferugli: è bastato che gli operatori di telefonia fornissero i tabulati degli utenti in transito tra le “celle” che costituiscono l’invisibile scacchiere della rete telefonica senza fili.

Attraverso questo semplice espediente di geolocalizzazione , le forze dell’ordine hanno ottenuto una lista di 17.000 numeri, ai quali non era associato il nome degli utenti. Questi sono stati immediatamente raggiunti da un SMS informativo proveniente dal dipartimento di polizia di Amsterdam: “Probabilmente, i colpevoli che hanno visto arrivare l’SMS hanno pensato di essere già nei guai e di avere la polizia alle calcagna”, suggerisce de Jong.

Questo astuto deterrente psicologico , possibile solo grazie all’onnipresenza ed alla pervasività di terminali GSM, è riuscito perfettamente nel suo intento. L’operazione si è conclusa con circa 100 arresti: molti dei soggetti coinvolti negli scontri, affermano le fonti ufficiali, si sarebbero autodenunciati presso le stazioni di polizia.

“Abbiamo applicato un vecchio trucco utilizzato da anni per condurre le indagini”, conclude de Jong: “Prima pubblicavamo appelli sui giornali, adesso lo facciamo attraverso i nuovi media”. Il poliziotto ha più volte sottolineato l’assoluto spirito di collaborazione dimostrato dagli operatori telefonici: “Non sono stati ottenuti nominativi, ma solo numeri”.

Tuttavia l’episodio getta numerosi interrogativi sull’effettiva e potenzialmente pericolosa ambivalenza della tecnologia cellulare impiegata nella comunicazione mobile. Una questione centrale sulla quale l’episodio di Rotterdam è destinato a pesare non poco.

T.L.

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Pubblicato il
2 set 2005
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