Londra, intercettare funziona

Londra, intercettare funziona

Per spingere la UE a decisioni drastiche, l'amministrazione Blair sventola i risultati ottenuti: in almeno un caso - ha informato i partner europei - la scansione di telefonate ed email ha tradito i terroristi
Per spingere la UE a decisioni drastiche, l'amministrazione Blair sventola i risultati ottenuti: in almeno un caso - ha informato i partner europei - la scansione di telefonate ed email ha tradito i terroristi


Londra – Chi avesse dubbi sulla data retention , ovvero sull’opportunità che gli operatori conservino i dati di email, accessi web e chiamate fisse o mobili, dovrà ricredersi. Questo almeno è quanto spera il Governo di Tony Blair che ieri a Strasburgo ha voluto mettere sul tavolo i successi dell’intercettazione delle comunicazioni.

Il dinamico ministro degli Interni Charles Clarke , da tempo promotore di nuove forme di intercettazione , ha distribuito ai parlamentari un documento nel quale si legge come “in almeno un caso nel Regno Unito, l’abilità della polizia e dei servizi di intelligence di identificare una rete terroristica… è dipesa dall’accesso a dati di telecomunicazioni conservati che hanno rivelato collegamenti tra individui altrimenti invisibili agli investigatori”.

Questo documento è in sé una proposta che verrà discussa nelle prossime ore a Newcastle dai ministri della Giustizia e degli Interni europei. Non parteciperà invece neppure una delegazione del Parlamento Europeo: alcuni dei suoi componenti hanno inutilmente chiesto che l’assemblea di Strasburgo venisse investita direttamente del problema della data retention. La questione, se conservare o meno per un anno tutti i dati di traffico internet e telefonico, sarà dunque risolta dai governi degli Stati membri e non dall’organo parlamentare comunitario.

Ci sono approcci diversi: alcuni governi, ad esempio, vogliono che oltre ai dati delle chiamate andate a buon fine siano conservati anche quelli delle chiamate che non hanno risposta o che trovano occupato . L’amministrazione britannica, poi, insiste perché vengano conservati anche i dati sulla localizzazione dei cellulari : a detta di Londra ciò consente di provare più facilmente il collegamento tra utente e fatto terroristico.

Tra i molti problemi da affrontare, quello dei costi: sebbene Londra abbia già dichiarato che è compito dei singoli governi sostenere gli operatori di telecomunicazione e internet negli oneri che devono affrontare per la conservazione dei dati, non tutti i paesi membri la pensano così. Come noto, in Olanda il braccio di ferro tra Esecutivo e provider proprio sulla questione dei costi sta portando tutti in tribunale .

Contro l’iniziativa europea è da tempo partita una campagna di protesta organizzata da EDRI assieme a numerose organizzazioni internazionali che si battono per il rispetto della privacy e dei diritti individuali.

Per l’ Italia la questione è ancora diversa, in quanto secondo le nuove misure antiterrorismo i dati andranno conservati fino al 31 dicembre 2007 . Cosa accadrà dopo quella data è evidentemente una domanda che converrebbe a tutti porsi fin da subito .

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Pubblicato il
8 set 2005
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