Reti a sei gradi di separazione

Reti a sei gradi di separazione

Tre studenti universitari hanno creato un algoritmo che mette in pratica una importante teoria sociologica. Un'invenzione che rivoluzionerà le reti di telecomunicazione, sostiene il trio
Tre studenti universitari hanno creato un algoritmo che mette in pratica una importante teoria sociologica. Un'invenzione che rivoluzionerà le reti di telecomunicazione, sostiene il trio


Amherst (USA) – Un gruppo di ricercatori dell’ Università del Massachussetts è riuscito ad elaborare un algoritmo che descrive un metodo innovativo per inviare dati all’interno di reti informatiche decentralizzate. Battezzato “Expected Value Navigation”, questo nuovo algoritmo riesce a trovare la via più breve tra due nodi della stessa rete in base ad un concetto proprio delle scienze sociali: l’omofilia.

Infatti lo studio , che verrà presentato in occasione della Conferenza Internazionale sull’Intelligenza Artificiale , è un’applicazione pratica della nota teoria sociologica dei ” sei gradi di separazione “.

Secondo questa celebre teoria, una persona può entrare in contatto con qualsiasi altro abitante del pianeta per mezzo di una catena di non più di sei intermediari , scelti però tra i più influenti e tra i più inseriti. Lo stesso concetto, applicato al mondo digitale, permetterà la nascita di reti P2P più efficienti e motori di ricerca più veloci. “Ciò che emerge dal nostro lavoro è che gli individui sono tutti connessi tra di loro”, puntualizza uno degli autori della ricerca, Ozgur Simsek.

L’applicazione informatica di questi concetti sociologici, stando a quanto afferma il New Scientist , si basa al tempo stesso sul calcolo delle probabilità e sulla nozione di “popolarità”: “L’uso di EVN potrà alleggerire enormemente la congestione di una rete”, sostiene Simsek, “inviando dati e messaggi solo ai nodi che hanno un grande numero di contatti verso l’esterno”. I dati raggiungono così soltanto i nodi con buone probabilità di reindirizzare il pacchetto dati ad altri nodi altrettanto “influenti”, gerarchizzati secondo criteri di somiglianza.

Alla fine del processo, EVN riesce ad individuare la strada più breve per varcare i famosi “sei gradi” e recapitare con successo i dati: dopo sei passaggi di questo tipo, affermano gli autori di questo affascinante algoritmo, i pacchetti inviati raggiungono il destinatario. Simsek fa sapere con ottimismo che EVN “funziona in maniera eccellente” e potrà essere utilizzato in qualsiasi struttura di rete.

L’invenzione potrebbe ad esempio portare importanti progressi nella creazione di reti P2P anonime e totalmente decentralizzate, come prevede il progetto Freenet . Ma gli studiosi sottolineano che le novità più importanti riguarderanno i network cellulari: “In caso di emergenza e di assenza di segnale”, dichiara la scienziata, “gli utenti potranno creare una rete tra di loro e non rimanere tagliati fuori dalle comunicazioni globali”.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
15 set 2005
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