Roma – Chi ha dimenticato la legge 106/2004 che nella sua prima stesura indicava l’obbligo di depositare presso le biblioteche nazionali i contenuti di siti e newsletter? La norma, criticata da più parti , viene ora rimessa in discussione , anche grazie al determinante contributo di IWA , l’associazione dei webmaster.
In una nota diffusa dalla stessa IWA si ricorda che la legge dal titolo Norme relative al deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all’uso pubblico , il cui testo è reperibile qui , è in attesa del suo regolamento attuativo , con cui si cercherà di correggere le numerose ambiguità della normativa.
In particolare, nei giorni scorsi una riunione al Ministero dei Beni culturali a cui ha appunto partecipato IWA ha messo in evidenza una prima sostanziale modifica . “Tra le nostre richieste – spiega il presidente IWA Roberto Scano parlando delle modifiche recepite dal Ministero – vi è la necessità di non applicare indistintamente il deposito dei siti web a tutte le categorie produttive ma di limitare l’applicazione alle realtà di puro interesse nazionale, vale a dire le produzioni delle Pubbliche Amministrazioni e delle università, definendo chiaramente le modalità di raccolta ed archiviazione e consentendo anche alle altre categorie – ma in modo volontario – la possibilità di deposito dei documenti”.
Per studiare e mettere in campo le modalità attuative del deposito così riformato sarà attivato un gruppo di lavoro tecnico al quale parteciperanno AIIP , l’associazione dei più grandi provider italiani, la Biblioteca Nazionale di Firenze e la stessa IWA.
Da segnalare che la scorsa estate proprio l’istituto fiorentino aveva comunicato a tutti i webmaster di interrompere le richieste di spiegazione e di deposito in attesa, appunto, del regolamento attuativo. Un’analisi degli oneri della legge e delle possibili correzioni era stata pubblicata da Punto Informatico a ridosso del varo della normativa.