La pirateria sfrutta i bunker di Mosca

La pirateria sfrutta i bunker di Mosca

I segreti della ricchissima industria pirata dell'ex URSS emergono: non solo le organizzazioni criminali utilizzano vecchie basi militari per sfornare milioni di DVD e CD contraffatti, ma il Governo incassa gli affitti
I segreti della ricchissima industria pirata dell'ex URSS emergono: non solo le organizzazioni criminali utilizzano vecchie basi militari per sfornare milioni di DVD e CD contraffatti, ma il Governo incassa gli affitti


Mosca – Il paradiso della pirateria non è online, tra le reti di condivisione P2P: è la Russia. L’allarme arriva direttamente dal ministro dell’interno di Mosca, che ha dichiarato peraltro di non poter intervenire, pur ammettendo che il Governo aiuta indirettamente i pirati . Infatti ben 42 ex basi militari sono cadute nelle mani della malavita organizzata, che le ha prontamente convertite in efficientissime fabbriche illegali di DVD e CD . Ed il governo ne incassa regolarmente gli affitti.

“Il settore militare si è trovato in grandi difficoltà”, sostiene Rashid Nurgaliyev , capo di stato maggiore e dottore di ricerca in economia, “perciò ha dovuto mettere in affitto questi vecchi bunker di proprietà dell’esercito”. “Da qualche parte i soldi devono pure arrivare, e questi sono soldi buoni”, continua il ministro. I pirati russi utilizzano questi stabili per produrre circa 250 milioni di dischi all’anno . Una cifra spaventosa, che tiene lontana la Russia dall’inclusione nella WTO . “Una buona parte di questo illecito settore produttivo nazionale”, conclude Nurgaliyev, “è localizzato all’interno di queste vecchie fortificazioni”.

Lo scandalo è emerso da una inchiesta condotta dall’autorevole The Times di Londra, che ha raccolto le sconcertanti esternazioni dell’alto funzionario russo. La contraffazione made in Russia è ormai un pilastro della pirateria internazionale ed ha la possibilità di inondare sia l’Europa che l’Asia con prodotti a bassissimo costo.

Le cifre in gioco incutono timori condivisi da tutte le maggiori associazioni discografiche e cinematografiche, come RIAA ed MPAA . Konstantin Zemchinkov, direttore di un’organizzazione antipirateria locale, sostiene che “il governo sta facendo di tutto per evitare che queste fabbriche illegali possano essere distrutte”. Infatti molti degli edifici utilizzati dai pirati risiedono in aree top-secret e pertanto quasi irraggiungibili dalle forze di polizia.

Almeno 12 delle 42 fabbriche note al governo sono praticamente inattaccabili . Nonostante gravissime difficoltà, la polizia moscovita è recentemente riuscita a smantellare uno di questi laboratori, situato in una zona periferica della capitale russa. La linea produttiva della fabbrica, operativa da almeno due anni, riusciva a sfornare quasi 650.000 dischi al mese : dai film fino alla musica, passando per videogiochi ed applicativi professionali.

Gli Stati Uniti stimano che i danni economici creati dalla pirateria russa ammontino a circa un milione e mezzo di dollari all’anno . Catturare i pirati è poi un’attività particolarmente rischiosa: gli addetti antipirateria dell’ex-URSS vengono continuamente minacciati e perseguitati da gang criminali. Inoltre il sistema giuridico locale non intende adottare misure drastiche: la collusione tra poteri forti ed organizzazioni malavitose rende terribilmente difficile incastrare i responsabili senza temere terribili conseguenze.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
27 set 2005
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