VoIP, ma quale risparmio?

VoIP, ma quale risparmio?

La nuova offerta flat Pstn di Telecom Italia mette in dubbio antiche certezze. L'Aiip già grida: è anticoncorrenziale. È ancora possibile risparmiare con il VoIP?
La nuova offerta flat Pstn di Telecom Italia mette in dubbio antiche certezze. L'Aiip già grida: è anticoncorrenziale. È ancora possibile risparmiare con il VoIP?


Roma – È diventato di colpo impervio il cammino delle VoIP flat, quelle tariffe che includono, nel canone, illimitate chiamate su rete fissa nazionale. A disturbare i loro sogni è arrivata, il 17 settembre, Teleconomy per Tutti , che si può considerare la prima offerta Pstn (su rete tradizionale) in grado di fare guerra al VoIP sul suo stesso terreno: i prezzi. È una flat che in 15 euro al mese include illimitate chiamate a numeri di rete fissa di Telecom Italia.
Non è passata inosservata.

“In effetti, vedo adesso ridotta la distanza tra i prezzi Telecom e la nostra flat VoIP”, dice a Punto Informatico Enrico Noseda, direttore marketing di Parla.it . E si noti che è una delle flat più economiche, quella di Parla.it: 13,89 euro al mese. Altre, in questa fascia di prezzo, sono Wooow No Limits, 13,08 euro al mese, e Messagenet Italia Flat, 13,20 euro al mese. Altre tariffe di questo tipo sono invece più care dell’offerta di Telecom: 24 euro, con Tiscali ; 29,94 euro con Elitel Futura e 45 euro al mese con Fastweb (che comprendono il canone). Certo, queste offerte VoIP flat includono illimitate chiamate a tutti i numeri di rete fissa; non solo quelli Telecom, quindi, ma anche quelli Wind, Fastweb e degli altri operatori VoIP.

Le linee alternative sono però una netta minoranza rispetto a quelle Telecom Italia; è così che Teleconomy per Tutti è, nei fatti, un concorrente diretto delle flat VoIP . È come il gong d’inizio del secondo round. Nel primo, gli operatori VoIP sono arrivati in un mercato dove si trovavano le tariffe di Telecom, Wind, Tele2 e si sono impegnati per batterle. Telecom ha risposto e ora la palla torna al VoIP. Per la prima volta, chiamato a contrattaccare nella guerra dei prezzi. Già, perché a un operatore come Parla.it, per esempio, non basta costare qualche euro in meno della tariffa di Telecom per attirare a sé gli utenti. L’utente medio non migra al VoIP, resta con la rete che conosce, quella di Telecom, se la prospettiva è di risparmiare solo un paio di euro al mese .

Il risparmio non sarebbe, per molti, sufficiente a giustificare l’impresa di dotarsi di adattatori o router VoIP, di sottoscrivere un nuovo contratto e configurare il tutto. È un problema che lo stesso Noseda riconosce e infatti aggiunge: “Adesso dovremo limare i nostri prezzi per diventare più competitivi”. Insomma, non si può fare finta di niente: Teleconomy per Tutti esiste e le tariffe VoIP dovranno cambiare per adeguarsi.

Finora si erano fatte concorrenza tra loro, dando per scontato che i prezzi degli operatori tradizionali erano su un altro livello. Adesso c’è una convergenza tra i due mondi , fenomeno messo in luce anche dalle parole di Antonio Converti, direttore marketing di Libero: “Se dovessi lanciare ora un’offerta VoIP, dovrei tenere conto non solo della concorrenza su reti VoIP, ma anche di quella su reti tradizionali. Dovrei stare sulla fascia di prezzo dei 15 euro, per contrastare Teleconomy per Tutti”. Il VoIP di Wind arriverà però solo fra qualche mese, “presumo a inizi 2006”, quando lo scenario potrebbe essere cambiato.

Chissà, forse in peggio, se i timori di qualcun altro si avvereranno: “Teleconomy per Tutti è una manovra anticompetitiva, che nel lungo periodo danneggerà i consumatori”, dice Guido Tripaldi, membro del consiglio direttivo di AIIP (l’associazione dei principali provider italiani) ed esperto delle questioni VoIP. Quest’offerta non solo è un concorrente del VoIP, ma un concorrente sleale, sostiene AIIP. È la tesi che i provider hanno sostenuto, presso l’ Authority TLC durante la consultazione pubblica tenutasi ad agosto per tracciare una regolamentazione del VoIP italiano.

Il problema, secondo AIIP, è proprio il fatto che Teleconomy per Tutti vale solo per le chiamate “on-net”, cioè quelle che si originano e terminano da/a rete Telecom. L’utente è incoraggiato a sottoscrivere quest’offerta, anche perché la flat di Telecom che include le chiamate a tutti gli operatori su rete fissa costa molto di più, 39 euro al mese (Hello Forfait). “In questo modo, però, si mira a creare una rete chiusa , che spinge le persone a restare con Telecom Italia”, dice Tripaldi.

Chi passa a Fastweb, a Wind o al VoIP resterebbe tagliato fuori da quel circolo di persone che hanno sottoscritto Teleconomy per Tutti e che si possono parlare gratis (cioè a un costo incluso nel canone). E quindi preferisce restare con Telecom. È la conseguenza di creare tariffe che favoriscono le chiamate on-net.

“Il problema non ci sarebbe se fosse un altro operatore a seguire questa politica. C’è, se lo fa Telecom, perché è stato notificato come dominante sulla rete fissa”. Quindi il circolo di persone a cui è possibile chiamare gratis, grazie a Teleconomy per Tutti, è in partenza molto più esteso di quello che gli operatori concorrenti potrebbero creare con offerte analoghe. È chiaro che gli utenti preferiscono restare nel circolo più grosso. Lo conferma la legge di Metcalfe , secondo cui in un sistema di rete chiuse vince e si ingrossa quella che ha in partenza un maggior numero di utenti.

L’altra faccia della medaglia è che il VoIP non è soltanto flat di chiamate nazionali. Concede altre occasioni di risparmio . Per esempio, sulle chiamate ai cellulari; anche se le differenze non sono grandi, visto che sul prezzo di queste ultime incidono in larga parte i costi di terminazione . Comunque, Parla.it ed Elitel riescono a fare prezzi di qualche cent più bassi di quelli di Telecom o Tele2, per le chiamate ai cellulari; in più, non applicano lo scatto alla risposta. Come è noto, inoltre, il VoIP permette di risparmiare, e di molto, sulle chiamate internazionali .

Infine, c’è un tipo di risparmio che è tipico delle offerte VoIP e contro il quale Telecom non potrà mai contrapporre una propria tariffa: la possibilità di non pagare il canone della linea base (14,57 euro al mese). Se si usa il VoIP con un’ADSL senza linea voce, infatti, si fa a meno di Telecom Italia e del relativo canone. E forse non è un caso che, proprio su questo fronte dove Telecom non può fare concorrenza al VoIP, l’incumbent cerchi in tutti i modi di contrastare a monte le mosse degli operatori.

Alessandro Longo

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Pubblicato il
30 set 2005
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