Yahoo! e la mediateca globale

Yahoo! e la mediateca globale

Il motore di ricerca si unisce ad Open Content Alliance, un consorzio che insegue la creazione di un'enorme mediateca digitale. A cavallo tra pubblico e privato, la risposta a Google Print
Il motore di ricerca si unisce ad Open Content Alliance, un consorzio che insegue la creazione di un'enorme mediateca digitale. A cavallo tra pubblico e privato, la risposta a Google Print


Sunnyvale (USA) – Yahoo! fornirà gli strumenti di ricerca all’ambizioso progetto di Open Content Alliance , un’organizzazione nata con lo scopo di creare una gigantesca mediateca globale . L’iniziativa, mossa da spirito non profit, vede la partecipazione del mondo accademico nordamericano e di importanti soggetti privati, come Adobe , HP ed Archive.org .

Inizialmente verranno digitalizzati oltre 18mila manoscritti, per lo più grandi classici della letteratura angloamericana. La valanga di contenuti sarà indicizzata direttamente da Yahoo!, che provvederà ad assicurarsi l’ autorizzazione degli editori prima di pubblicare qualsiasi opera protetta da copyright. In un secondo tempo, si legge in alcune note ufficiali, verranno aggiunti anche materiali audiovisivi provenienti da ogni parte del mondo.

Il motore di Sunnyvale, secondo soltanto a Google per spirito d’innovazione, spera che la ricerca di autorizzazioni dai singoli scrittori e produttori possa esorcizzare lo spettro di una violazione dei diritti d’autore su scala planetaria.

David Mandelbrot, mente delle partnership di Yahoo, intervistato da AP ha dichiarato che la strategia alla base di Open Content Alliance costituisca “qualcosa di veramente innovativo” nel panorama tecnologico. “Stiamo costruendo un grande archivio, mossi da spirito collaborativo”, tiene a precisare Mandelbrot: la formula del successo, dato quasi per scontato, sarebbe nascosta nel “poter rispettare le esigenze degli autori e degli editori”.

Le linee guida di OCA sono riuscite a catturare la benedizione di Patricia Schroeder, presidente dell’associazione degli editori americani: “E’ un approccio veramente incoraggiante alla questione”. Ed è così che Yahoo! prende le distanze da Google Print , la biblioteca digitale ideata dalla concorrenza che ha incendiato gli umori degli editori statunitensi.

La mediateca potenziata da Yahoo! vedrà la luce solo agli inizi del 2006, quando tutti i contenuti archiviati verranno “liberati” e resi disponibili gratuitamente attraverso le pagine del popolare motore di ricerca. “L’unico obiettivo è far sbocciare la libera circolazione di libri, video e suoni sotto il segno della Open Content Alliance”, conclude Mandelbrot.

Dare una nuova casa digitale alla memoria collettiva sta diventando uno degli obiettivi più importanti dell’industria tecnologica: anche l’Unione Europea ha appena mosso i primi passi verso la creazione di un “polo culturale paneuropeo” nell’universo digitale, costellato da progetti prevalentemente americani per l’ archiviazione dei saperi umani .

Il progetto fa parte dell’iniziativa comunitaria i2010 e mira alla preservazione della cultura europea attraverso le nuove tecnologie. La UE è arrivata in ritardo? Nel frattempo, negli Stati Uniti, una scuola superiore dell’Arizona ha abolito i libri cartacei in favore della digitalizzazione tout court : tutti gli alunni avranno unicamente laptop e mouse, al posto di pesanti manuali e lapis perennemente spuntati. Una forte rottura con la tradizione? “No, teniamo ancora qualche volume in biblioteca”, sostiene il preside dell’istituto. La differenza, puntualizza, è che, in proporzione, il digitale costa molto meno rispetto alla carta.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
4 ott 2005
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