Apple/ Aspettando Tokyo

Apple/ Aspettando Tokyo

di D. Galimberti. Novità, analisi e previsioni in attesa del prossimo MacWorld Expo di Tokyo
di D. Galimberti. Novità, analisi e previsioni in attesa del prossimo MacWorld Expo di Tokyo


Roma – Fino allo scorso anno, di questi tempi si sarebbe parlato delle novità del MacWorld Expo di Tokio. Da quest’anno invece il tradizionale appuntamento di Apple con la fiera giapponese è stato spostato in avanti di un mese, in modo tale da distribuire in maniera più uniforme i quattro appuntamenti annuali di maggiore importanza per l’azienda di Cupertino.

Il paese del Sol Levante è il luogo tradizionale per la presentazione di novità legate al mondo dei portatili, ma Apple ha già dichiarato che non ci sarà nuovo hardware fino all’arrivo dell’estate. Questa presa di posizione era prevedibile per diversi motivi, tra cui il fatto che l’intera linea è stata sostanzialmente aggiornata nel corso dell’ultima manifestazione o poco dopo.

L’iBook ha visto la nascita del “fratello maggiore” con schermo da 14″, l’iMac è stato completamente rinnovato, i G4 hanno raggiunto il Ghz nelle macchine professionali e per il Titanium non sono prevedibili possibili novità (se non, eventualmente, uno speed bump). Se aggiungiamo che i nuovi iMac non sono ancora oggi a completa disposizione degli utenti finali (i primi modelli sono arrivati in Italia solo nell’ultima settimana di febbraio) pare evidente che sia inutile presentare del nuovo hardware in questo momento, a meno che non si accenni a qualcosa di particolarmente innovativo la cui presentazione ufficiale (nonché la disponibilità al pubblico) verrebbe comunque rimandata al successivo appuntamento (che ne è stato per esempio dei PPC-G5 dei quali si parlava già verso la fine del 2001?).

In ogni caso, questa volta più che mai, è difficile fare delle previsioni sugli annunci che verranno fatti durante il keynote, anche se probabilmente sarà il software a farla da padrone, con il nuovo Photoshop in testa e magari una nuova versione di MacOS X (la 10.5, un major upgrade) ad un anno esatto dall’uscita ufficiale. Proprio Photoshop è l?applicazione chiave che potrebbe dare un ulteriore spunto alla diffusione di MacOS X, visto che sfrutterebbe appieno le potenzialità del nuovo sistema e delle nuove macchine biprocessore.

In ogni caso, al di là della famosa applicazione per il fotoritocco, il software per il nuovo sistema comincia a coprire quasi ogni esigenza, sia con versioni carbonizzate di software già noti, sia con nuovi software derivati da applicazioni Unix o NeXT. Visto che un sistema operativo non serve a nulla senza applicazioni, e visto che MacOS X si sta ormai apprestando a rimpiazzare definitivamente MacOS classic, una manifestazione dedicata quasi esclusivamente al software potrebbe rivelarsi la migliore mossa del momento.

In ogni caso, se non possiamo fare previsioni su un evento che tutto sommato è ancora lontano, possiamo quantomeno commentare a freddo quello che è successo nell?evento precedente. Facciamo prima un passo indietro: verso la fine del 2000 gli esperti del settore concordavano sul fatto che il 2001 sarebbe stato ?l?anno dei portatili?, e così è stato. Apple (che sicuramente aveva già fatto i conti) colse la palla al balzo, e proprio lo scorso anno presentò la nuova versione dell?iBook, più sobria, più completa, più accattivante; il successo fu tale che (grazie anche al potentissimo Titanium) nel 2001 Apple triplicò di fatto le vendite di computer portatili rispetto all?anno precedente.

Anche il 2002 sarà un anno buono per i computer portatili, ma dovrebbe esserlo ancora di più per il monitor a cristalli liquidi; con Apple ancora pronta a cavalcare l?onda con il nuovo iBook con schermo da 14?, e il nuovissimo iMac con schermo a cristalli liquidi da 15? e processore G4.

Come al solito ci sono utenti soddisfatti, utenti insoddisfatti, e le solite critiche provenienti dall?esterno. C?è chi dice che il nuovo iMac costa troppo, ma se guardiamo attentamente a quello che offre il prezzo mi sembra più che giusto, e chi vuole spendere meno trova ancora a listino i ?vecchi? iMac. C?è chi dice che il nuovo iMac non è espandibile: probabilmente perché offre già tutto il necessario di serie, e quello che manca si può collegare attraverso Firewire o USB; in ogni caso chi cerca una macchina espandibile si rivolge ai G4 professionali.

La poca espansibilità non ha compromesso il successo dell?iMac precedente, e non comprometterà certamente il successo di questo; è bastato l?annuncio per scatenare un numero impressionate di prenotazioni, un numero tale da stracciare ogni precedente record di vendita di Apple, nonostante i lunghi tempi di consegna preannunciati.

L?enorme entusiasmo ha provocato di riflesso anche un grande balzo in avanti del titolo AAPL a Wall Street (nonostante il periodo non troppo felice del Nasdaq), ma negli ultimi giorni tutto questo guadagno si è notevolmente ridimensionato. Il problema è che la richiesta è stata talmente superiore alle aspettative che probabilmente non sarà possibile per Apple esaurirla a breve.

A questo fatto vanno aggiunti dei piccoli problemi in catena di montaggio che hanno ritardato leggermente la produzione, e un calo settoriale nella disponibilità di schermi a cristalli liquidi. In definitiva a fine marzo, data per la quale si prevedeva di esaurire tutte le richieste, probabilmente si avrà una discreta percentuale di utenti ancora in attesa del proprio nuovo iMac, e questa situazione causa malumore, soprattutto in borsa. Bisogna comunque considerare che a fine marzo sarà passato anche l?expo di Tokio (e qui ci ricolleghiamo all?inizio del discorso), quindi probabilmente ci saranno nuove notizie a risollevare gli umori degli utenti.

Quello che sembra più importante nella situazione attuale (almeno per quanto riguarda il panorama italiano) è una forte operazione di marketing che faccia conoscere Apple, MacOS X e il nuovo iMac al grande pubblico. Una campagna che sfati molti dei falsi miti che si sono creati ?intorno? al Mac e che porti il mondo Apple al di fuori dei gruppi di utenti che già lo conoscono e lo sostengono. Trovo deprimente leggere articoli dove si dice che iMovie o le reti wireless sono arrivati dopo Windows XP, mentre Apple li propone già da diversi anni; così come trovo deprimente entrare in certi centri commerciali (fortunatamente non tutti) e vedere iMac o iBook spenti, relegati nei posti più nascosti, e con personale che non è interessato a venderli (o proporli al cliente) perché non li conosce.

Domenico Galimberti

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Pubblicato il
4 mar 2002
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