Riconoscimento facciale per gli ePassports

Riconoscimento facciale per gli ePassports

In Australia sono stati presentati i nuovi passaporti elettronici con tecnologia biometrica integrata: il riconoscimento del volto - dicono le autorità - aiuterà a smascherare gli impostori
In Australia sono stati presentati i nuovi passaporti elettronici con tecnologia biometrica integrata: il riconoscimento del volto - dicono le autorità - aiuterà a smascherare gli impostori


Adelaide (Australia) – Mentre la Commissione Europea continua ad essere scettica sull’utilizzo delle tecnologie biometriche per i nuovi passaporti elettronici, il Governo australiano oggi ha presentato il primo ePassport con tecnologia a riconoscimento facciale. Secondo Alexander Downer, Ministro degli Esteri in carica, si tratta della soluzione tecnologica più sicura mai realizzata.

Presentati ieri ad Adelaide, gli ePassports australiani integrano un microchip che contiene l’immagine digitalizzata e i dati personali del possessore. L’utilizzo di specifici dispositivi biometrici permette il riconoscimento e il confronto con i dati presenti nel database nazionale.

Il costo per i cittadini dell’ePassport sarà di 172 dollari – 19 dollari in più rispetto a quello normale. La scadenza è fissata a dieci anni, come accade normalmente per la versione cartacea. Lo sviluppo dei nuovi documenti di riconoscimento è stato portato avanti in collaborazione con Gerimani, Belgio e Thailandia, le uniche nazioni che già hanno iniziato a lavorare su questa soluzione.

“Se qualcuno tentasse di entrare in Australia con un ePassport rubato i reader alla dogana lo smaschererebbero immediatamente. I dispositivi di riconoscimento facciale sono collegati con una banca dati che non lascia spazio agli errori”, ha dichiarato Downer. “Le fotografie normali a volte non aiutano le forze di sicurezza nel loro lavoro; i dati biometrici, invece, sono una certezza”.

L’unico difetto, secondo i tecnici australiani, è che il riconoscimento facciale è accurato solo se si ha a che fare con persone che hanno superato l’età adolescenziale: in questo periodo, infatti, i tratti somatici possono cambiare vistosamente e rendere difficoltoso il riconoscimento.

“Le informazioni personali archiviate sul chip sono le stesse già presenti sulla versione cartacea, quindi nome, data di nascita, nazionalità, sesso, luogo di nascita, firma e fotografia”, ha aggiunto Downer. I nuovi reader elettronici saranno istallati in tutti gli uffici passaporti e negli aeroporti, in modo che, volendo, gli stessi possessori potranno controllare l’affidabilità dei dati contenuti nel chip.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
26 ott 2005
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