Nove mesi di carcere per tre film

Nove mesi di carcere per tre film

Un tribunale di Hong Kong condanna duramente un giovane disoccupato, accusato di aver diffuso illegalmente tre pellicole hollywoodiane attraverso Internet. BitTorrent nel mirino
Un tribunale di Hong Kong condanna duramente un giovane disoccupato, accusato di aver diffuso illegalmente tre pellicole hollywoodiane attraverso Internet. BitTorrent nel mirino


Hong Kong – Le continue pressioni esercitate dagli Stati Uniti nel tentativo di contrastare la pirateria multimediale in Estremo Oriente hanno iniziato a dare i loro frutti: alcuni giudici di Hong Kong, ricca provincia autonoma della Repubblica Popolare Cinese, hanno condannato un giovane informatico a scontare nove mesi di reclusione per reati connessi all’abuso delle tecnologie P2P su Internet.

Il 32enne Chan Naiming, disoccupato, è stato trovato colpevole di aver diffuso tre blockbuster hollywoodiani utilizzando BitTorrent , il popolarissimo software per la distribuzione di grandi file sviluppato dall’americano Bram Cohen. La forze dell’ordine avevano catturato Chan lo scorso gennaio, dopo avere intercettato le sue attività illecite su alcuni tracker pubblici utilizzati per lo scambio legittimo (ma non solo) di file attraverso BitTorrent.

Il cittadino cinese, che si è dichiarato non colpevole, aveva diffuso copie abusive di tre pellicole americane, Daredevil, Red Planet e Miss Congeniality, nascondendosi dietro pseudonimi. “Il verdetto parla chiaro: tre mesi per ciascun film”, dichiarano alcuni portavoce dell’amministrazione di Hong Kong, soddisfatti: le nuove leggi dell’ex colonia britannica prevedono un massimo di quattro anni per il reato di violazione della proprietà intellettuale.

Chan Naiming era inizialmente riuscito a patteggiare la scarcerazione con il pagamento di una cauzione di circa 550 euro . I portavoce di MPAA hanno espresso la loro soddisfazione per l’inaudita sentenza, un vero primato asiatico nell’ormai incessante lotta tra major e pirati.

Negli ultimi mesi il caso di Chan ha fatto molto discutere ed è stato utilizzato dai media come forte deterrente per il gigantesco numero di utenti cinesi, pari ad oltre 100 milioni di persone. Ma nonostante il sapore mediatico di questa condanna, Hong Kong rimane un piccolo paradiso della pirateria con un fiorentissimo commercio parallelo che offre copie illegali a basso costo di musica, film e software.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
8 nov 2005
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