Bacheca online anche per i ricercati inglesi

Bacheca online anche per i ricercati inglesi

Crimestoppers ha creato un sito Web dove è possibile accedere ad elenchi dettagliati di tutti i ricercati, con descrizioni, fotografie e filmati. E si può interagire, segnalare, denunciare anonimamente
Crimestoppers ha creato un sito Web dove è possibile accedere ad elenchi dettagliati di tutti i ricercati, con descrizioni, fotografie e filmati. E si può interagire, segnalare, denunciare anonimamente


Londra – Negli Stati Uniti nel 1976 è nata Crimestoppers , associazione che in collaborazione con le comunità locali, i media e le forze inquirenti cerca di coinvolgere i cittadini nelle indagini di polizia. La “filiale” anglosassone ha inaugurato, con grande successo, un sito Web – denominato mostwanted-uk.org che fornisce le descrizioni di tutti i ricercati britannici . Il primo giorno vi sono stati migliaia di visitatori che hanno ingolfato il sito: le autorità non si aspettavano un simile interesse.

“Gli utenti devono aver apprezzato molto la nostra iniziativa”, ha dichiarato Mick Laurie, CEO di Crimestoppers. Effettivamente gli ingredienti per attirare un certo tipo di pubblico non mancano: fotografie segnaletiche, descrizioni accurate dei ricercati e dei loro reati, persino filmati provenienti da telecamere a circuito chiuso , etc. Tutto quello che il “pubblico” ha imparato ad amare guardando le serie poliziesche televisive – guarda caso statunitensi.

Già, perché lo stile ricorda molto quello adottato dal FBI sul suo sito ufficiale , con un pizzico di coinvolgimento in più. Perché gli utenti potranno non solo trovare i numeri delle forze di polizia, ma anche spedire mail anonime che possano aiutare nelle indagini. E’ stato implementato, infatti, un sistema che permette il mailing in totale anonimato o, almeno, le Crimestoppers assicura che di anonimato si tratta.

Gli elenchi dei ricercati sono organizzati anche in base alle località. Un utente, magari, può scoprire che all’interno del suo quartiere si nascondono più criminali, a quel punto se li dovesse incontrare al supermercato potrà segnalare il fatto a Crimestoppers.

“C’era bisogno da tempo di una soluzione di questo genere. Siamo convinti che il sito potrà diventare una risorsa importante per le forze di polizia. Con un 60% della popolazione che naviga abitualmente su Internet, dobbiamo essere sicuri che le persone possano collaborare sfruttando le potenzialità di tutti mezzi i comunicazione”, ha dichiarato Lord Ashcroft, fondatore dell’organizzazione anglosassone.

Le forze di polizia confermano la bontà del progetto. Il detective Sean Cunningham della Metropolitan Police ha dichiarato apertamente che nel tempo le informazioni, o le segnalazioni, provenienti da Crimestoppers si stanno rivelando utili per le indagini. “Raccolgono ed elaborano le informazioni che successivamente noi forniamo ai nostri team operativi, gli stessi che poi possono salvare delle vite. Internet è utilizzato spesso dalla criminalità. In questo modo questo strumento diventa un elemento chiave per il nostro lavoro. Al momento, sto segnalando a tutti di connettersi con il sito di Crimestoppers. Il pubblico è la polizia”, ha confermato Cunningham.

Sono dichiarazioni pesanti, e qualcuno ha fatto osservare come trasformare il “pubblico in polizia”, come suggerisce Cunningham, confligge con gli ideali di una società democratica. Almeno laddove la Costituzione non rimetta il diritto della difesa dalla criminalità nelle mani dei singoli cittadini, come avviene per le armi negli Stati Uniti (“Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, non si potrà violare il diritto dei cittadini di possedere e portare armi”, II Emendamento del Bill of Rights – Congresso degli Stati Uniti, 1789).

Segnalare i ricercati online e lasciare il diritto di difendersi – spiegano gli osservatori – sono due cose diverse, ma la filosofia che si nasconde dietro sembra simile, quella che coinvolge il cittadino attivamente nelle indagini di polizia. Un concetto pienamente giustificabile nel momento in cui ci si renda testimoni di eventi criminali, viene detto, ma dannoso per la convivenza tra le persone quando si estende al semplice bisogno di individuare un malfattore.

Ma le critiche al progetto sono di minoranza. Nick Ross, presentatore della trasmissione televisiva della BBC Crimewatch , si è detto entusiasta dell’iniziativa e ha dichiarato che si tratta di un grande passo in avanti rispetto ai vecchi poster dei ricercati. “E’ incredibile che non sia stato realizzato prima. A parte Crimewatch non vi era altro modo di attuare una comunicazione pubblica di questo genere. Adesso la polizia potrà segnalare meglio i ricercati”, ha aggiunto Ross.

Paso doble di gogne elettroniche , dopo quella del National Sex Offender Public Registry statunitense. Un database che contiene le liste dei condannati per abusi sessuali.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
18 nov 2005
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