Il P2P? Non smette di crescere

Il P2P? Non smette di crescere

I jukebox online non convincono e molti continuano a preferire i network di sharing. Nonostante le denunce i sistemi di peering sono sempre più utilizzati
I jukebox online non convincono e molti continuano a preferire i network di sharing. Nonostante le denunce i sistemi di peering sono sempre più utilizzati


Londra – Il germe della pirateria continua a contagiare un numero sempre più grande di utenti delle reti P2P. La tentazione di poter condividere materiale protetto attraverso i servizi di file sharing, come suggerisce un recentissimo studio condotto da XTN , sembra soverchiare, e di gran lunga, il timore di ritorsioni legali e procedimenti penali da parte dell’industria multimediale.

“La maggior parte degli utenti non si scompone di fronte alle minacce”, dichiarano gli analisti dell’agenzia di ricerca britannica. Circa due terzi degli utenti , stando ai risultati delle indagini condotte su un campione di utenti, “continua ad utilizzare i sistemi P2P per condividere contenuti digitali protetti da copyright”. Pirati, appunto, ai quali si affiancano i sempre più numerosi utenti che sfruttano i sistemi di sharing per distribuire e scaricare materiale pensato per essere diffuso proprio in quel modo.

Secondo XTN, “molti utenti scaricano abusivamente canzoni e film perché non sono affatto soddisfatti dai negozi online che vendono prodotti multimediali”, considerati dalla maggior parte degli intervistati come troppo cari e soprattutto poco forniti. Una realtà che non si limita soltanto al mondo dei CD e dei DVD, ma che interessa le dinamiche di distribuzione globale di “software e videogiochi”. Lo scambio di programmi ammonta all’ 11% del traffico totale sulle reti per il filesharing,

“Un quarto di tutti gli utenti Internet”, conclude XTN, “ha utilizzato software P2P per scaricare film o musica”. Le dichiarazioni dei portavoce di XTN trovano legittimazione in una vera e propria tendenza di crescita stabilizzatasi ormai da molti mesi.

Nel frattempo l’industria discografica e cinematografica continua a lamentare un calo delle vendite : tutta colpa della pirateria? Forse no. Tuttavia la crociata contro il P2P , condotta da grandi istituzioni industriali come RIAA ed MPAA , non sembra incidere in modo sensibile nella lotta alla contraffazione digitale.

Tommaso Lombardi

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
22 nov 2005
Link copiato negli appunti