Fatal1ty, professionista del videogioco

Fatal1ty, professionista del videogioco

Con quel nick ha vinto le finali del Cyberathlete Professional League World Tour, portandosi a casa un premio di 150 mila dollari. L'icona del videogaming pensa decisamente solo al gioco
Con quel nick ha vinto le finali del Cyberathlete Professional League World Tour, portandosi a casa un premio di 150 mila dollari. L'icona del videogaming pensa decisamente solo al gioco


New York (USA) – Diventare un professionista del videogaming rende moltissimo: è una certezza. Johnathan Wendel, giovane di 24 anni conosciuto nell’ambiente con il nickname Fatal1ty ha racimolato ben 150 mila dollari vincendo le finali del Cyberathlete Professional League World Tour di New York. Un campionato professionale internazionale itinerante che vede ogni anno la partecipazione di centinaia hard-core gamer provenienti da ogni parte del mondo.

“Prende molto tempo l’allenamento per questo tipo di tornei. Almeno otto ore al giorno per due, tre settimane. Un impegno sostenibile per vincere 150 mila dollari giocando ai videogiochi”, ha dichiarato Wendel, dopo aver sconfitto in finale l’olandese Sander “fnatic.Vo0” Kaasjager allo shooter Painkiller .

Fatal1ty è ormai un’icona del movimento internazionale degli hard core gamer. Non solo ha collezionato più titoli e premi di chiunque al mondo, ma è l’unico ad aver stretto partnership con i produttori hardware. Abit ha realizzato una serie di motherboard codificate con il suo nickname.

Il tutto è iniziato quando aveva solo 5 anni e suo padre gli regalò una delle prime console Nintendo. A 15 anni iniziò a vincere i primi tornei locali. A 18 partecipò al primo torneo professionistico organizzato a Dallas, posizionandosi in terza posizione e ricevendo un premio di 4 mila dollari. Dopo quel momento fu solo ascesa verso l’olimpo dei videogiocatori, sbaragliando avversari in Alien vs. Predator 2, Quake 3, Unreal Tournament 2004 e Doom 3.

Il nickname “Fatal1ty”, stesso, è ispirato alla saga di Mortal Kombat – uno dei suoi titoli preferiti. In quel gioco, quando l’avversario è vinto, si può infliggere una “Fatal1ty”, ovvero un colpo decisivo dai contorni splatter.

Wendel nel 2000, il suo primo anno da Pro, ha guadagnato 110 mila dollari. Quest’anno potrebbe superare i 200 mila, fra premi e prodotti regalo. La sua vita, però, non è certamente quella del viveur. Spende – dice – 15 mila dollari all’anno per sostentamento e i viaggi. Vive in affitto e non ha una macchina sportiva. Insomma, è dedito completamente al suo lavoro.

“Non ho veramente tempo da perdere con altre cose. Sono così concentrato e determinato, che il videogaming è tutta la mia vita”, ha dichiarato Wendell. Nel solo 2005 ha dovuto spostarsi per quasi 9 mesi in giro per il mondo al seguito dei tornei che hanno toccato Belgio, Olanda, Svezia, Sud Africa, Singapore, Cile e Italia.

Il “travet” statunitense per prepararsi ad un torneo si alza regolarmente a mezzogiorno e si allena fino alle 4 del mattino, organizzandosi in due sessioni da quattro ore. Il desiderio di competizione sembra essere il suo unico motore. Sua madre e il suo patrigno lavorano in una catena di assemblaggio della Ford, il padre naturale gestisce una piscina.

“Sono molto competitivo su qualsiasi cosa che riguarda lo sport e altro. Non è importante se si tratta anche di giocare con il controller della console sul letto, il mio obiettivo è sconfiggere l’avversario”, ha confermato Wendel. “Giocare è così divertente e rilassante che non vedo il motivo di smettere. Non penso ad un altro settore o a portare avanti un’altra carriera”. Johnathan “Fatal1ty” Wendel non è “un” professionista del videogioco, è – ci tiene a specificarlo – “il” professionista.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
24 nov 2005
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