Flat dial-up, lettera aperta di Assoprovider

Flat dial-up, lettera aperta di Assoprovider

L'Associazione dei provider italiani si rivolge ai consumatori con una lettera aperta che racconta del ricorso contro la flat dial-up di Telecom Italia, del perché colpisce il WiFi e perché è bene guardare al di là del proprio naso
L'Associazione dei provider italiani si rivolge ai consumatori con una lettera aperta che racconta del ricorso contro la flat dial-up di Telecom Italia, del perché colpisce il WiFi e perché è bene guardare al di là del proprio naso


Roma – Riceviamo e volentieri pubblichiamo una Lettera aperta ai consumatori che ci è stata trasmessa dall’Associazione dei provider italiani Assoprovider e che riprende e risponde a molte osservazioni degli utenti e dei consumatori sulla recente presa di posizione contro la flat dial-up commercializzata da Telecom Italia

Spettabili consumatori,
Mi spiace per le preoccupazioni scaturite in rete rispetto alla nostra iniziativa e mi preme innanzi tutto sgombrare il campo da ogni incomprensione: lo scopo di Assoprovider non è assolutamente quello di eliminare o modificare il alcun modo quest’offerta, bensì di bloccarne *temporaneamente* la sola commercializzazione, in attesa che Telecom Italia la renda replicabile anche dagli operatori concorrenti, così come prevede la legge italiana.

L’operatore notificato dovrebbe infatti produrre prima l’offerta wholesale corrispondente e solo successivamente commercializzare le proprie offerte.
Il blocco della commercializzazione, se verrà accordato dal tribunale, servirà esclusivamente a prevenire ulteriori violazioni di questa regola, in attesa che sia ristabilita una situazione di normale concorrenza.

Tutto cio’, oltre ad essere giusto e sancito *per legge*, offrirà ai consumatori il vantaggio di *poter scegliere* tra una pluralità di offerte, possibilmente anche più convenienti e meglio supportate di quella del nostro “amato” ex-monopolista, che come sappiamo bene, non ci ha mai regalato niente e non brilla certo per la qualità del supporto ai clienti.

Per il resto Vi assicuro che il nostro interesse primario, a parte la mera tutela del DIRITTO DI ESISTERE e quindi di non lasciarci scippare il mercato esclusivamente in ragione della prepotenza e della forza bruta, è assolutamente quello di rimediare al digital divide e di garantire ai consumatori la scelta libera delle soluzioni e dei fornitori che preferiscono.

Non c’è nulla di più lontano dalla nostra mentalità, del voler mettere in crisi i nostri stessi clienti o di limitarne le possibilità di scelta con gesti irresponsabili.

Consentitemi uno sfogo pero’, visto che molti clienti oggi ci chiedono: “Ma voi ISP che dite di essere così bravi, perchè fino a ieri vendevate le flat al triplo di quanto la fa pagare oggi Telecom?”

Ma che domanda è? Vale la pena di rispondere ad una simile domanda? Secondo voi perchè stiamo facendo fuoco e fiamme per questa offerta, se non perchè ci è IMPOSSIBILE replicarla? Oggi, tanto come IERI!!!

Perchè invece non lo chiedete a Telecom Italia, come mai hanno aspettato il Decreto che liberalizzava il WIFI prima di tirare fuori dal cappello quest’offerta? Devo suggerirvelo io che “forse” prima era più interessante incassare montagne di euro con i collegamenti a tempo e adesso “forse” si vuole arginare il WIFI?

Possibile che oggi gli stessi ISP che fino a ieri erano considerati amiconi, perchè alla fine erano i soli disposti a vendere le FLAT, siano improvvisamente diventati affamatori di popoli, solo perchè l’incumbent se ne esce con un’offerta più bassa e in pieno dumping? Non vi vengono dubbi? Subito pronti a crocifiggere i poveri cristi?

Purtroppo, Signori, la via per portare l’Italia a livello dei paesi civili, passa necessariamente per il ridimensionamento dello strapotere degli Incumbent, che nel nostro caso sono Telecom Italia, a cui solo ultimamente si è aggiunta la neo-notificata e meno aggressiva WIND.

Esiste in effetti il rischio che lungo la strada di questa GIUSTA battaglia resti sul selciato anche il cadavere di qualche “vantaggio” che un Incumbent offre più o meno indebitamente.
Questo pero’ è qualcosa che cerchiamo di evitare con la massima attenzione. Perchè l’utenza è il nostro pane quotidiano e a parte il fatto che siamo noi stessi utenti, non siamo certo qui per sputare nel piatto dove mangiamo.
Inoltre, credetemi, abbiamo una coscienza sociale anche noi e sappiamo bene che offerte come quella in questione hanno la capacità di ridare fiato a diverse persone e aziende, fino ad oggi obbligate a spese folli, per cose che nel resto del mondo civile sono ormai assolutamente scontate.

D’altro canto è sempre vero che i “contentini” sono lo strumento con cui ogni buon incumbent si accattiva l’utenza e con cui mette in cattiva luce la concorrenza. Ed è anche vero che talvolta dietro a questi contentini si nascondono delle fregature colossali. E’ il modo in cui gli incumbent in generale agiscono: lavorano molto di bastone, ogni tanto mollano una carotina passata nel bromuro e gli asinelli non possono far altro che mangiare e restare docili…

A mio avviso è questo il caso dell’offerta Teleconomy Internet.
Ma per capirlo bisogna spingersi parecchio oltre quella mentalità che ci porta ad essere semplicemente felici, perchè finalmente abbiamo anche noi un giochino “che-costa-poco-e-mi-collego-24/24”.
Perchè la felicità per la “fine” della sofferenza tende a fare l’effetto della “fetta di salame sugli occhi”, nei riguardi della fregatura reale, che pure abbiamo sotto il naso.

Il primo “pacco” risiede nel fatto che Telecom ha prodotto l’offerta in modo da essere l’unico operatore a poterla fare.
E questo la trasforma in un micidiale cavallo di troia, grazie al quale rifarsi una verginità e riconfermare il monopolio, proprio in quelle zone che precedentemente avevano abbandonato al loro misero destino. E’ un gran modo di eliminare la concorrenza facendosi belli nei confronti dell’utenza e porta dritti alla possibilità di tornare a spremere i clienti come dei limoni, così come si è fatto indisturbati per anni, senza tutti questi concorrenti tra le scatole…

Quell’offerta è bella, anzi è troppo bella per essere vera… E’ così bella che nessuno tranne Telecom puo’ replicarla, semplicemente perchè è al di sotto dei costi di affitto del canale voce che Telecom pretende da chiunque per l’uso della rete. Rete che lo stato gli ha dato in gestione. Rete pubblica che PER LEGGE *DEVE* essere messa a disposizione di tutti gli operatori a prezzo UGUALE, EQUO ed orientato al costo.

E perchè allora Telecom vende al pubblico ad un costo *IMPOSSIBILE*, diverse volte più basso del concorrente più accanito? Ben tre volte più basso di quanto *COSTA* quello stesso servizio agli ISP???
Non certo per bontà, ma perchè bisogna legare bene tutti i polli, prima che qualcuno apra la porta del pollaio con la chiave del WIFI…

Questa svendita sotto costo, a parte il danno pesante alla concorrenza, si puo’ leggere in due modi: o Telecom è impazzita e si è messa veramente a vendere sotto costo, e questo sarebbe ancora il male minore, oppure fino ad oggi ci ha turlupinati tutti, spacciandoci per prezzi “orientati al costo”, quelli che in realtà
contenevano un bel ricaricone per mammà… Signori, qui parliamo di miliardoni di Euro potenzialmente *sfilati*, dritti dritti, dalle tasche degli italiani… Perchè voi pensate solo ad Internet, ma io penso anche alla voce…

In ambedue i casi resta il fatto che questa improvvisa “rinascita” della DIALUP è studiata per arginare il progresso della larga banda in Italia.

Sembra impossibile, ma questa offerta, oltre a far male alla concorrenza, è una valida scusa per giustificare la fine la degli investimenti nelle zone meno redditizie. Telecom avrà infatti ogni attenuante, visto che oggi in quelle zone, GRAZIE A LORO, è comunque possibile collegarsi a tariffa FLAT e con costi estremamente contenuti.

Un ulteriore aspetto negativo, ma un po’ più difficile da cogliere a caldo, è che l’esistenza di questa offerta peserà molto sulle politiche di investimento degli ISP, i quali si stavano in effetti organizzando per portare la larga banda in tutta Italia con il WIFI ed ora stanno seriamente riconsiderando gli investimenti.
In conseguenza dell’offerta Teleconomy Internet infatti, quelle zone che già erano considerate poco redditizie, al punto da venir (schifate, diciamo noi, ed) escluse dalla copertura ADSL, diventano se possibile, molto meno interessanti per almeno un altro anno.

E guarda caso l’offerta di Telecom arriva proprio in concomitanza con il decreto che liberalizza l’uso del WIFI per l’ultimo miglio… Decreto FORTEMENTE voluto e promosso da Assoprovider, che SOLA ed UNICA, per diversi anni ha sostenuto e portato al successo una grande e soffertissima campagna di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni, fatta a colpi di manifestazioni di piazza, di attività politica e di P.R. costante, precisa, attenta, costosa ed impegantiva.

E sul fatto che in questa battaglia siamo stati fattivamente soli ed abbandonati, nessuno puo’ eccepire alcunché, a meno che non si voglia considerare “serio impegno politico” lo scrivere qualcosa in un blog (che non sia quello di Grillo;) o una chiacchierata tra amici al bar (che non sia un bar di Montecitorio;).

Si comincia ora a capire perchè un Incumbent ha deciso all’improvviso di fare questo genere di offerta? Non si poteva mica lasciare un simile vantaggio alla concorrenza!

La cosa che mi fa più arrabbiare è che il risultato di questa operazione sarà positivo per Telecom, indipendentemente da come andranno le cose con questo ricorso e saremo noi ISP e voi consumatori a farne inevitabilmente le spese. Se vinceranno a mani basse, noi non potremo replicare la loro offerta e ci avranno messi definitivamente fuori mercato. Probabilmente molti ISP chiuderanno i battenti e il consumatore avrà sempre meno scelta… Della serie highlander: “Ne rimarrà un solo!” Se “vinceremo” noi, invece saranno costretti ad accordare la replicabilità dell’offerta e gli ISP per il momento sopravvivranno.

Ma nel frattempo l’incumbent avrà messo a segno un bel colpo contro la diffusione della copertura WIFI nelle zone meno fortunate, assicurandosi nel contempo la fedeltà di una vasta utenza proprio in quelle zone, grazie alla pre-emption fatta in questi mesi, durante i quali ha avuto l’esclusiva e la possibilità di far leva sulla sua formidabile batteria di odiosissimi, ma efficacissimi, venditori telefonici.

Senza questa offerta, gli ISP avrebbero potuto portare la VERA larga banda praticamente dappertutto e a costi convenienti. I numeri c’erano e gli ISP si stavano organizzando. Si aspettava solo il decreto che liberalizzasse il WIFI e quando è arrivato…:((( Boh! Le due notizie ci sono arrivate assieme!!!!!

Vi garantisco che l’entusiasmo con cui ci si apprestava a muoversi era paragonabile solo a quello dei pionieri dei tempi andati ed avrebbe portato in pochissimi mesi alla copertura praticamente totale del territorio.
Pero’ Teleconomy Internet ha cambiato significativamente i numeri.
La pre-emption di Telecom in questi mesi ha congelato per un anno una parte enorme dell’utenza più “affamata” di larga banda, che era poi la clientela ideale del WIFI, mentre il resto dell’utenza, quella “meno interessata”, troverà quell’offerta da 10?, tutto sommato molto competitiva rispetto alle soluzioni a larga banda; ADSL o WIFI che siano, semplicemente perchè costa meno…

E così, l’entusiasmo di chi era pronto ad investire rischiando in prima persona si è smorzato e si torna tutti alla calcolatrice, a rifare i conti per capire se si riesce ancora a “starci dentro”, o se è meglio rinunciare in partenza… Così, zona per zona, sarà emesso un verdetto. Verdetto che se prima era quasi invariabilmente positivo, adesso in molti casi sarà tristemente negativo.
E intanto il tempo passa… e voi navigate con la FLAT… e il resto del modo va avanti… e… Tutto questo per un’offerta apparentemente innocua ed apparentemente nata solo per favorire l’utenza più sfortunata!

Fossi al Vostro posto, sinceramente, sarei meno felice di aver comprato Teleconomy e comincerei a fare dei riti VUDU’ sperando di convincere il Provera a ritirarla davvero quell’offerta, anche dovessero levarmela per primo in Italia… Perchè sapendo che il prezzo di quell’offerta è il rischio di arrivare al 2026 ancora fieri utenti della “Teleconomy Internet” su due canali ISDN a 64k, mentre il resto del mondo ormai su Internet ci viaggia col teletrasporto…

E’ ovvio che a noi interessa anche sopravvivere come aziende, ma Vi assicuro che da parte nostra non pretendiamo niente di più del rispetto della legge ed essendo prima di tutto utenti appassionati, vogliamo con tutto il cuore contribuire alla costruzione di un paese in cui il digital-divide sia solo un ricordo, così come vorremmo diventasse in ricordo lontano anche la dipendenza da un incumbent che puo’ decidere se darci qualcosa, quando darcelo, come darcelo e a quale prezzo, senza che si possa aprir bocca per lamentarci.

Per questo pero’ serve anche l’aiuto e la comprensione dei consumatori, i quali devono assumere maggiore coscienza e in qualche caso devono anche essere disposti a rinunciare all’atteggiamento tutto italiano, di chi vuole tutto e subito, senza preoccuparsi minimamente delle implicazioni a lungo termine e di come ci si arriva… Così come non dovremmo mai usare i CFC anche se costano meno, perchè bucano l’ozono, altrettanto dovremmo preoccuparci delle scelte che rallentano la crescita di Internet, per quanto possano apparire più convenienti nel breve termine…

Ma su questo nutro poche speranze, perchè siamo pur sempre nel paese dei “furbi” che vendono la Fontana di Trevi ai turisti ma nel contempo comprano i “tarocchi” fatti col sudore dei bambini cinesi nei soppalchi di qualche garage… E se ne vantano pure, perchè costa meno! E magari pensano anche che il sarto sotto casa DEVE essere un LADRO, perchè gli fa spendere molto di più per i suoi quattro stracci! Il paese dove l’uovo _oggi_ è la scelta di massa…

Alla fine spero che anche Voi stiate diventando consumatori un po’ meno fieri di essere clienti di “Teleconomy Internet” ed un po’ più consapevoli di cos’avete comprato in realtà…

Per il resto, buona navigazione FLAT a 56 o 128K, augurandoVi di cuore che non resti tale per i prossimi vent’anni…:)

Noi, dal canto nostro faremo il possibile!

Cordiali Saluti,

Davide Repetto
Consigliere di Assoprovider

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Pubblicato il
2 dic 2005
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