USA, legittimi i videogiochi violenti

USA, legittimi i videogiochi violenti

Lo stabilisce un tribunale dell'Illinois che giudica incostituzionale, perché viola la libertà personale, la nuova normativa dello stato federale americano che metteva al bando la vendita di certi titoli ai minori
Lo stabilisce un tribunale dell'Illinois che giudica incostituzionale, perché viola la libertà personale, la nuova normativa dello stato federale americano che metteva al bando la vendita di certi titoli ai minori


Springfield (USA) – Fino a oggi Springfield significava per tutto il mondo: i gruppi neonazisti descritti simpaticamente ne The Blues Brothers , la città dei Simpsons e la legge statale sul divieto di vendita dei videogiochi violenti ai minori. Ebbene, il film di Belushi e la buzza di Homer rimarranno negli annali, la nuova normativa legislativa, invece, è destinata al cestino dei rifiuti.

La Corte Distrettuale, presieduta dal giudice Matthew Kennelly, ha dichiarato che le restrizioni alle vendite che coinvolgono i minori, contenute nella legge approvata dal Governo dell’Illinois, sono incostituzionali perché violano palesemente le libertà personali garantite dal Primo Emendamento senza motivazioni sufficiente a giustificarlo. Una sentenza che per il momento affossa la legge.

“E’ una sfortuna che lo Stato dell’Illinois abbia dovuto spendere i soldi dei contribuenti per difendere questa legge. Ci aspettavamo un epilogo di questo genere”, ha commentato David Vite, presidente della Illinois Retail Merchants Association , una delle associazioni che si erano opposte alla normativa.

“Non è certo finita qui. I genitori dovrebbero essere certi che i propri figli non possano accedere a videogiochi eccessivamente violenti e sessualmente espliciti senza il loro permesso”, ha invece dichiarato il Governatore Rod Blagojevich, primo sostenitore dell’iniziativa legislativa. Varie fonti danno il Governatore al lavoro per trovare una via che possa nuovamente portare al divieto.

“In questo paese, lo Stato non ha l’autorità per vietare la libertà di espressione che riguarda i pensieri e le attitudini degli ascoltatori e degli osservatori”, ha voluto sottolineare Kennelly. Un messaggio che in qualche modo sembra essere un monito per il futuro: i videogiochi vanno considerati come altri “prodotti d’informazione”. Non si tratta di “simulazioni” che possono influire sui comportamenti dei minorenni, come invece hanno sostenuto molti gruppi e lo stesso Governatore.

La battaglia sui videogiochi negli Stati Uniti si inasprisce ogni giorno di più. La scorsa settimana Hillary Clinton è scesa nella mischia proponendo una legge federale molto restrittiva ma, come ha ricordato l’ Entertainment Software Association , potrebbero profilarsi evidenti conflitti con il Primo Emendamento: in questo quadro, quanto avvenuto in Illinois è destinato ad influire non poco sull’iter della proposta Clinton.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
5 dic 2005
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