FAT, Microsoft si garantisce il brevetto

FAT, Microsoft si garantisce il brevetto

Al termine di un procedimento di riesame durato quasi due anni, l'Ufficio brevetti americano ha deciso di riassegnare piena validità al brevetto di MS sulla FAT. Una doccia fredda per la comunità open source
Al termine di un procedimento di riesame durato quasi due anni, l'Ufficio brevetti americano ha deciso di riassegnare piena validità al brevetto di MS sulla FAT. Una doccia fredda per la comunità open source


New York (USA) – Con un inatteso dietrofront, e capovolgendo due precedenti responsi, lo US Patent Office ( USPTO ) ha deciso di riabilitare i brevetti di Microsoft relativi al file-system FAT (File Allocation Table).

La decisione, che sembra avere carattere definitivo, arriva dopo due anni di indagini, e accoglie le argomentazioni che Microsoft aveva recentemente presentato in difesa dei propri brevetti: argomentazioni che hanno persuaso gli esaminatori nominati dall’USPTO a dichiarare la tecnologia FAT innovativa e non scontata . Di conseguenza, l’ufficio americano rilascerà a breve un certificato che ridarà piena validità ai brevetti sulla FAT numero 5.579.517 e numero 5.758.352 .

Il verdetto dell’USPTO, che arriva proprio nel bel mezzo di un’ importante riforma pro open source del famoso ente americano, vede tra gli sconfitti la Public Patent Foundation ( PUBPAT ), l’organizzazione non profit che nella primavera del 2004 chiese ed ottenne il riesame dei brevetti di Microsoft. Una sconfitta ancora più cocente per il fatto che, per ben due volte (l’ ultima proprio lo scorso ottobre), la commissione riesaminatrice aveva considerato la FAT una tecnologia scarsamente originale e, come tale, non brevettabile.

Sebbene il file-system FAT (v. Wikipedia ) sia nato ai tempi del DOS , e possa considerarsi per molti versi obsoleto, oggi è ancora il sistema più diffuso per la memorizzazione dei file sui dispositivi come le chiavette USB, le fotocamere digitali e i player portatili.

Il primo brevetto sulla FAT è stato depositato da Microsoft nel lontano 1976, ma la registrazione è avvenuta soltanto 20 anni dopo. Da quel momento, il big di Redmond ha cominciato a meditare sulla possibilità di chiedere royalty a tutte le aziende che utilizzano la FAT all’interno dei loro prodotti. Una tale decisione potrebbe avere serie ripercussioni soprattutto sul mondo open source , per sua stessa natura particolarmente vulnerabile ai contenziosi legali relativi ai brevetti. Alcuni temono persino che Microsoft possa avvalersi della FAT per attaccare Linux e trascinarlo, similmente a quanto ha fatto SCO Group, in tribunale. È proprio per minimizzare tali rischi che di recente diverse organizzazioni vicine all’open source hanno dato vita ad iniziative come il Patent Commons Project e l’ Open Invention Network . Iniziative che, nel caso della FAT, potrebbero però rivelarsi tardive.

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Pubblicato il
12 gen 2006
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