Sony BMG vende online musica esclusiva

Sony BMG vende online musica esclusiva

Lo fa attraverso H20 Music che per la prima volta propone la distribuzione via Internet di contenuti audio che verranno venduti esclusivamente in questo modo. Ma sull'azienda pesa l'ombra dell'affare rootkit
Lo fa attraverso H20 Music che per la prima volta propone la distribuzione via Internet di contenuti audio che verranno venduti esclusivamente in questo modo. Ma sull'azienda pesa l'ombra dell'affare rootkit


Roma – Musica destinata esclusivamente ad Internet. Si potrebbe riassumere così il progetto dell’etichetta digitale H20 Music con cui Sony BMG spera di rilanciare online il suo nome, oscurato dal recente affare rootkit , una questione scottante peraltro ancora lontana dal concludersi.

“Il progetto è molto più articolato e si innesta in un contesto di evoluzione della musica digitale che, anche in Italia, fa prevedere una crescita sostenuta delle nuove modalità di consumo per gli anni a venire”, ha dichiarato Andrea Rosi, responsabile della divisione Digital Distribution e Business Development dell’azienda, alla testata Rockol .

“Canali distributivi a parte, H2O sarà un’etichetta come tutte le altre per quanto riguarda le politiche artistiche e produttive così come nella promozione e nel marketing. Non siamo contro il Cd per partito preso: se dal mercato dovesse arrivare la richiesta di raccogliere le canzoni pubblicate on-line da un nostro artista su un supporto fisico, si potrà anche decidere di farlo. E con i reparti e le etichette tradizionali della Sony ci sarà un rapporto molto stretto: per loro H2O potrà diventare una specie di vivaio. Immaginiamo questa etichetta come una nursery in cui gli artisti potranno crescere gradualmente, poco per volta. Per questo pubblicheremo soltanto singoli, al massimo Ep, cluster di due/tre canzoni per volta, invece di forzare i giovani talenti a sfornare subito interi album con dieci, dodici pezzi”.

I giovani artisti italiani in cerca di “produttore” potrebbero così individuare un’alternativa distributiva allettante, probabilmente – almeno sulla carta – meno rigorosa sul controllo artistico.

“E proprio così, l’artista torna a essere più libero creativamente e l’industria ritrova la motivazione a fare sperimentazione, a rischiare un po’ di più. E’ un sistema molto più flessibile e anche economicamente più sostenibile rispetto a quello tradizionale, quando l’alternativa consiste nel pubblicare un Cd, distribuirlo in 100 negozi e venderne 500 copie”, ha aggiunto Rosi.

La ricerca sul territorio – o forse bisognerebbe dire web-sfera – di nuove promesse si avvarrà della collaborazione della BMG Ricordi Music Publishing, sinergicamente coinvolta nel progetto. Fino all’inaugurazione del sito ufficiale chi lo desidera potrà farsi avanti, spedendo magari una mail di presentazione o una demo a info@h2omusic.it.

Per quanto riguarda la direzione artistica, Rosi ha le idee chiare. “Mi piacerebbe, un po’ provocatoriamente, mettere un limite anagrafico in modo da allestire cast artistico giovane. Metteremo sotto contratto artisti debuttanti e altri che hanno già una distribuzione off-line ma non per il digitale: esistono tuttora delle ottime opportunità sul mercato, soprattutto quello indipendente. I contratti non saranno più basati sul numero di album ma sul numero di canzoni, i prezzi di vendita dei file saranno quelli che applichiamo normalmente ai nostri clienti, promozioni speciali a parte. Ci stiamo muovendo inizialmente su tre territori principali, il pop di qualità, il rock e l’hip hop, il cui pubblico è il più ricettivo, anche in Italia, nei confronti della musica digitale: il problema è convincerlo a pagare per la musica che consuma. Pensiamo di pubblicare due o tre prodotti già in questo primo trimestre, una dozzina-quindicina all’anno”.

Confermato, inoltre, il coinvolgimento delle altre piattaforme di musica online, come ad esempio iTunes, grazie al contratto licenziatario stipulato con Sony BMG. 3 Italia implementerà in futuro un canale mobile di distribuzione e non si esclude anche la realizzazione di contenuti video correlati in standard DVB-H. “A nostra volta utilizzeremo anche il canale mobile per fare scouting e la community di 3 per operazioni di marketing virale, sul Web e via wireless. Accordi con altri operatori stanno per essere perfezionati in questi giorni”, ha confermato Rosi.

Dario d’Elia

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Pubblicato il 17 gen 2006
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