Bello minwelfare.it, ma solo per MS Office

Bello minwelfare.it, ma solo per MS Office

Il ministero chiama l'area del suo sito Bottega del Download, ma qualcuno ha già proposto di rinominarla Spazio Microsoft. Basta dare un'occhiata ai documenti. Si ampliano le occasioni di dibattito sull'Open Source nella P.A.
Il ministero chiama l'area del suo sito Bottega del Download, ma qualcuno ha già proposto di rinominarla Spazio Microsoft. Basta dare un'occhiata ai documenti. Si ampliano le occasioni di dibattito sull'Open Source nella P.A.


Roma – I siti del Governo italiano continuano ad offrire il fianco a facili critiche da parte dei sostenitori dell’Open Source, per l’uso estensivo che viene fatto di software proprietari anche nella diffusione di documenti pubblici. Una situazione che costringe i cittadini interessati ad ottenere informazioni istituzionali a possedere software che di listino possono costare persino centinaia di euro.

Dopo il bando di gara apparso su Tesoro.it che espressamente vieta l’uso del software Open Source di cui ha dato notizia Punto Informatico nei giorni scorsi, su un altro sito ministeriale accadono fatti che attirano l’attenzione.

In particolare sul sito del Ministero del Welfare, www.minwelfare.it, è stato aperto uno spazio dal nome ambizioso: La bottega del download .

Si tratta di una pagina dalla quale è possibile per gli utenti scaricare documenti utili, come i decreti sulla Cassa integrazione. Tutti testi liberamente scaricabili e visualizzabili, a patto di avere sul proprio computer la suite da ufficio Microsoft Office o, quantomeno, le applicazioni Microsoft Word e Microsoft Excel, nel cui formato molti di questi documenti vengono distribuiti dal ministero. Altri documenti ancora richiedono l’uso di Access e PowerPoint, anch’essi applicativi compresi nella suite Microsoft.

Va detto che non tutti i documenti della “Bottega del Download” sono distribuiti in formato Microsoft. Ci sono anche testi in Adobe Acrobat (pdf) e Rich Text Format (rtf). Ma è inevitabile chiedersi per quale ragione tutto ciò che viene distribuito sul sito istituzionale non viene gestito almeno anche con formati non proprietari.

Sull’uso dell’Open Source nella Pubblica Amministrazione italiana aumentano così le occasioni di dibattito. Dopo la diatriba sul bando di gara pubblicato da Tesoro.it nei giorni scorsi, domani verrà ufficialmente presentata la proposta di legge per l’adozione di Software Libero nelle istituzioni italiane.

I lettori di Punto Informatico sono invitati a segnalare alla redazione tutti i casi in cui i siti istituzionali, come minwelfare.it, sembrano aver dimenticato che non si vive di solo software proprietario.

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Pubblicato il
19 mar 2002
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