Scientology rettifica: è andata così

Scientology rettifica: è andata così

Riceviamo da un organismo legato alla Chiesa di Scientology una rettifica in relazione ai procedimenti che si sono svolti in Olanda sulla diffusione online di materiale legato alla Chiesa stessa
Riceviamo da un organismo legato alla Chiesa di Scientology una rettifica in relazione ai procedimenti che si sono svolti in Olanda sulla diffusione online di materiale legato alla Chiesa stessa


Roma – La Suprema Corte sostiene i diritti dei detentori di Copyright
Il Religious Technology Center (RTC), associazione religiosa senza scopo di lucro con sede in California, istituita con l’intento di proteggere l’integrità della religione di Scientology, ha richiesto il ritiro del suo appello nel procedimento legale e la Corte Suprema ha approvato la richiesta.

Nel gennaio 1996, il Religious Technology Center depositò una denuncia legale che coinvolgeva 20 Internet provider ed individui, tra cui alcuni cittadini olandesi, i quali agirono in violazione delle leggi olandesi rendendo disponibili lavori inediti di L. Ron Hubbard, protetti dai diritti d’autore, pur essendo stati avvisati del fatto che dette scritture erano protette dal copyright.

Principale aspetto della contestazione il fatto che un ISP potesse essere considerato responsabile o meno di quanto è conservato nei suoi computer, dopo che gli è stata notificata la violazione del copyright. Ne seguirono due appelli rispettivamente presso la Corte d’Appello e presso la Corte Suprema. Ma dalla data di deposito dell’appello presso la Corte Suprema, avvenuta nel 2003, l’Olanda adottò la legge EU E-commerce (maggio 2004), che libera gli ISP da ogni responsabilità nel caso eliminino le violazioni ai copyright dai loro sistemi, nel momento in cui ne divengono consapevoli. Dal momento che si tratta di una legge dell’Olanda, RTC non ha ritenuto opportuno portare avanti la battaglia legale.

RTC è stato uno dei baluardi nella battaglia per i diritti sulla proprietà intellettuale, sia negli Stati Uniti che in Europa. Nel 2001, dopo un caso di uso illegale di proprietà intellettuali di RTC, il Parlamento svedese ha votato all’unanimità per l’approvazione di una nuova legge che proteggesse i detentori di diritti sulla proprietà intellettuale e che valesse in tutto il mondo. E negli Stati Uniti, un procedimento promosso da RTC portò all’approvazione del Digital Millenium Copyright Act nel 1998; l’atto contiene garanzie simili alla legge EU E-commerce, che richiede ai provider la rimozione delle violazioni del copyright qualora ne sino informati e consapevoli.

Il presidente del Religious Technology Center, Warren McShane, ha detto:
“Con l’adozione della legge EU E-Commerce, l’Olanda ha sancito che i provider non possono chiudere gli occhi di fronte alle violazioni del copyright nei loro sistemi, delle quali siano a conoscenza. Ma ha stabilito anche che, dal momento che rimuovono le violazioni non appena queste vengono loro notificate, i provider ricevono la dovuta protezione legale. E’ questo il modo di risolvere la questione in oggetto; quindi abbiamo deciso di ritirarci dal procedimento”.

nota: la notizia di PI sulla questione è qui

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Pubblicato il
23 gen 2006
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