Vietata la vendita di urina online

Vietata la vendita di urina online

Lo ha stabilito la scelta della Corte Suprema americana di non mettere in discussione un caso e una legge che ha fatto discutere. I dettagli
Lo ha stabilito la scelta della Corte Suprema americana di non mettere in discussione un caso e una legge che ha fatto discutere. I dettagli


Washington (USA) – I giudici della Corte Suprema statunitense non hanno intenzione di vagliare il clamoroso caso della vendita di urina online, “esploso” in un procedimento che si è tenuto in South Carolina. Un caso nato dalla forte domanda di “urina pulita” da sottoporre in occasione di esami tossicologici.

A chiedere l’intervento della Corte Suprema affinché gli consentisse di commerciare la propria urina via internet è stato Kenneth Curtis, residente in South Carolina, al quale un tribunale del proprio stato ha già vietato di vendere i propri “fluidi”.

Si tratta di un business considerato potenzialmente pericoloso oltreché di un certo peso economico, come si evince dalla presenza online di diversi siti dediti a questo genere di mercato. Basti pensare che nel 1999 proprio il South Carolina ha varato una legge che ha reso illegale il commercio di urina.

Curtis per il momento ha trasferito la propria azienda in North Carolina, sfuggendo così alle leggi del suo stato di origine, e si difende attraverso il proprio legale secondo cui la vendita dell’urina, via internet o meno, equivale alla cessione di un prodotto naturale e chi lo vende non può essere ritenuto responsabile dell’uso che ne viene successivamente fatto. E il riferimento è ai venditori di armamenti, coltelli, utensili…

Curtis vende il suo kit di urina pulita e strumenti per nascondere l’uso eventualmente illecito della sostanza per 69 dollari.

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Pubblicato il
19 mar 2002
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