Pesanti tagli ai computer della magistratura

Pesanti tagli ai computer della magistratura

I sistemisti e i tecnici IT che manutengono le infrastrutture informatiche dei tribunali e i computer dei magistrati sono l'obiettivo di drastici riduzioni decise in Finanziaria. Giudici in allarme
I sistemisti e i tecnici IT che manutengono le infrastrutture informatiche dei tribunali e i computer dei magistrati sono l'obiettivo di drastici riduzioni decise in Finanziaria. Giudici in allarme


Roma – C’è perplessità tra i magistrati italiani a causa della riduzione degli stanziamenti per la manutenzione dei sistemi informatici di cui si servono i giudici, una compressione dei fondi prevista dalla Finanziaria destinata ad impattare pesantemente sui sistemisti e i tecnici di riferimento per gli stessi magistrati.

Per segnalare il problema e raccogliere le idee sul da farsi, nei giorni scorsi a Verona i giudici hanno sospeso per un’ora il proprio lavoro e si sono riuniti in assemblea: la sezione locale dell’ Associazione Nazionale Magistrati ha spiegato che la riduzione è decisamente consistente, pari all’ 85 per cento di quanto è stato fin qui previsto per l’assistenza informatica.

“Questo vuol dire – ha dichiarato il giudice Paola Matteucci, segretaria dell’Associazione – che su ogni apparecchio che si rompe viene meno l’assistenza, e dei cinque tecnici che lavorano su Verona ne resterà soltanto lo 0,75 per la nostra sede, Vicenza e Rovigo”.

E mentre alcuni magistrati dichiarano di aver già passato ad altri laboratori macchine che si sono guastate e che non possono più trovare riparazione presso tecnici di fiducia legati ai tribunali, c’è chi ricorda come andavano le cose un tempo. “Si tornerà indietro nel tempo – ha infatti dichiarato il magistrato Francesco Abate – e dovremo andare dagli istituti di credito con il cappello in mano a chiedere di sostenere le spese, previa approvazione del ministero, ovviamente.

Tutto questo, nello scenario più ovvio citato dai giudici, porterà evidentemente ad una dismissione di numerosi strumenti informatici che, sottoposti a regolare manutenzione, potrebbero invece rimanere in forza ai tribunali. A fronte dell’impatto positivo che l’informatica ha sull’attività di giudici assediati dai procedimenti è comprensibile la preoccupazione che suscita la riduzione dei fondi.

Critiche dall’assemblea veronese sono state rivolte al ministro della Giustizia Castelli, che aveva parlato di fornitura di computer a tutti i magistrati e di avvio del “processo telematico”. A detta dei magistrati veronesi, infatti, “da quattro anni qui non arrivano né computer né stampanti”.

Nella nota diffusa dall’assemblea di Verona si parla di “profondo sconcerto” per “l’incomprensibile scelta del Governo” e si paventa la “sostanziale paralisi dell’informatizzazione dei registri”, “l’abbandono del progetto del processo telematico” nonché preoccupazione per le sorti occupazionali dei lavoratori IT “che hanno sin qui curato valorosamente l’assistenza quotidiana”.

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Pubblicato il
3 feb 2006
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