New York, in metro si parlerà al cellulare

New York, in metro si parlerà al cellulare

Nella Grande Mela le autorità sollecitano la copertura nelle stazioni della metropolitana. Ma l'opinione pubblica si divide. Non tutti vogliono sentire squillini anche sottoterra
Nella Grande Mela le autorità sollecitano la copertura nelle stazioni della metropolitana. Ma l'opinione pubblica si divide. Non tutti vogliono sentire squillini anche sottoterra


New York – Era una delle ultime isole felici, isolata cioè dalla copertura della telefonia mobile, e tra poco potrebbe uniformarsi al resto del mondo connesso: è la metropolitana, segnatamente quella di New York, ad essere reclamata a gran voce tra le aree raggiungibili dalla telefonia. E il fatto riporta d’attualità i fattori positivi e negativi della copertura sotterranea .

Il progetto di coprire il metrò della Grande Mela con le reti mobili è in fase avanzata, come quello in corso a San Francisco sul sistema di trasporto BART , a conferma della convinzioni degli esperti USA di telecomunicazioni, secondo cui presto gli americani potrebbero essere connessi ovunque si trovino, sotto terra o in aria. “E’ tecnicamente fattibile, sia sugli aeroplani che per le metropolitane” dichiara James Katz, responsabile del Centro per gli studi di comunicazioni mobili alla Rutgers University di New Brunswick (New Jersey). “E’ l’aspetto sociale quello più difficile da affrontare”.

Il professor Katz spiega le due differenti scuole di pensiero (o correnti di opinione): da un lato ci sono gli strenui difensori del diritto di telefonare, indipendentemente dal fatto che si possa arrecare disturbo al vicino, dall’altro ci sono ovviamente quelli che si sentono disturbati, e che apprezzano un’atmosfera più serena e tranquilla. Gli uomini d’affari, ha aggiunto, generalmente fanno parte del primo gruppo, mentre chi viaggia per diporto appartiene al secondo.

“Non ti sento… come dici? Adesso sì… parla più forte… No, ti richiamo”: l’isolamento cellulare sta per scomparire, dal momento che le autorità cittadine hanno sollecitato la realizzazione del collegamento alle reti mobili in più del 50% delle stazioni. Non è stata stimata una scadenza vera e propria, ma il raggiungimento dell’obiettivo è, in pratica, un ordine. Una cosa è la copertura del segnale per le stazioni, altra è la questione di estendere il servizio anche nelle tratte di collegamento in tunnel, più onerosa sia tecnicamente che economicamente.

Un’idea, quest’ultima, letteralmente rigettata da chi ama vivere momenti di solitudine interiore: “E’ un momento in cui la gente dovrebbe staccare la spina” dice Jon Giswold, un personal trainer che vive e lavora New York e che è stato intervistato dai giornali locali. “Faccio affidamento sul mio cellulare, ma mi sento al sicuro quando viaggio sul treno e non sono reperibile”.

Se la telefonia mobile in metrò ormai è vicina, più lontana sembra essere la possibilità di utilizzare i suoi servizi a bordo degli aeroplani: la FAA , l’Amministrazione dell’aviazione federale, non si è ancora formalmente espressa sul fatto che l’uso di telefonini durante il volo possa generare interferenze all’equipaggiamento elettronico di bordo.

Indipendentemente dal luogo in cui si utilizzano, stando a quanto afferma il professor Katz, sondaggi e ricerche dimostrerebbero che i telefoni cellulari sarebbero giudicati “fastidiosi”: le persone che si trovano nei pressi di uno che conversa al telefonino, trovano sconveniente assistere, loro malgrado, ad una “mezza” conversazione: “In mancanza dell’altra metà della conversazione, il cervello del vicino pensa inconsciamente di essere coinvolto”. Chi ascolta potrebbe evitare il disagio semplicemente pensando ad altro?

Dario Bonacina

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Pubblicato il
6 feb 2006
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