VMware gioca la carta del gratis

VMware gioca la carta del gratis

Per contrastare i rivali emergenti, e rendere la propria tecnologia di virtualizzazione uno standard di fatto, VMware ha rilasciato il un software di virtualizzazione per i server a costo zero. Disponibile la prima beta
Per contrastare i rivali emergenti, e rendere la propria tecnologia di virtualizzazione uno standard di fatto, VMware ha rilasciato il un software di virtualizzazione per i server a costo zero. Disponibile la prima beta


Palo Alto (USA) – Per rafforzare la propria presenza in un mercato che lei stessa ha contribuito a plasmare, VMware ha deciso di azzerare il costo del proprio software di virtualizzazione entry-level dedicato ai server.

Il nuovo VMware Server , attualmente ancora in fase di beta testing, è l’erede diretto di quel VMware GSX che fino a poco tempo fa costava 1.400 dollari in versione dual-processor e 2.800 dollari in versione multi-processor. Come il predecessore, VMware Server gira su Windows e Linux e permette di partizionare un singolo server fisico in più macchine virtuali: ciascuna macchina può far girare un sistema operativo “ospite” a scelta fra Windows, Linux, Solaris e NetWare. Da sottolineare come il software supporti i sistemi operativi x86 a 64 bit sia come host che come guest.

“La virtualizzazione e VMware sono diventati molto popolari nel corso dell’ultimo anno e molti clienti hanno implementato migliaia di ambienti VMware server nelle loro aziende”, ha dichiarato Diane Green, presidente di VMware. “Grazie a VMware Server vogliamo garantire che chiunque stia considerando o valutando la virtualizzazione dei server per la prima volta abbia accesso alla tecnologia di virtualizzazione più avanzata sul mercato”.

La mossa di VMware, che segue da vicino il rilascio di un player gratuito di macchine virtuali , sembra avere due obiettivi principali: il primo è quello di consolidare la posizione di leadership della società e contrastare l’ascesa di rivali emergenti come Microsoft e Xen Source ; il secondo è quello di incentivare gli utenti a migrare verso il più avanzato e completo VMware ESX che, a differenza di VMware Server, può girare direttamente al di sopra dell’hardware di una macchina (facendo dunque a meno di un sistema operativo host).

A porre VMware maggiormente sotto pressione, tanto da spingerla a “regalare” un prodotto funzionalmente completo come GSX, è soprattutto quel trend che vede le tecnologie di virtualizzazione diventare parte integrante dei più diffusi sistemi operativi : Red Hat e Novell, ad esempio, includeranno presto nelle proprie distribuzioni Linux di classe enterprise il software open source Xen , mentre Microsoft integrerà nel futuro Longhorn Server un hypervisor .

VMware Server supporta la tecnologia Virtual SMP , che permette a una singola macchina virtuale di utilizzare 2 processori fisici, e la Virtualization Technology di Intel. Il programma include wizard per l’installazione e la configurazione del software nonché la creazione di macchine virtuali, inoltre rende possibile monitorare e gestire i server virtuali attraverso una console remota.

Per comparare le caratteristiche di VMware Server con quelle di VMware Virtual Infrastructure , la più avanzata soluzione a pagamento che comprende ESX, è possibile consultare la tabella pubblicata in questa pagina .

La versione beta di VMware Server è scaricabile da qui . Il prodotto definitivo sarà disponibile nella prima metà del 2006 insieme ai relativi servizi di supporto a pagamento.

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Pubblicato il 7 feb 2006
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