BitTorrent: guerra al malware

BitTorrent: guerra al malware

Bram Cohen annuncia una battaglia a tutto campo contro chi utilizza il nome del software e dell?azienda per sviluppare e diffondere adware e spyware. Nessun rischio per i siti di riferimento per gli utenti
Bram Cohen annuncia una battaglia a tutto campo contro chi utilizza il nome del software e dell?azienda per sviluppare e diffondere adware e spyware. Nessun rischio per i siti di riferimento per gli utenti


Roma – Si va calmando una maretta scatenata due giorni fa da una notizia apparsa su news.com secondo cui la società BitTorrent di Bram Cohen avrebbe “dato la caccia” a chiunque utilizzi quel nome per i propri siti e prodotti. Lo stesso Cohen è infatti intervenuto per gettare acqua sul fuoco.

In una intervista rilasciata a Slyck.com, infatti, il celebre sviluppatore ha spiegato che la difesa del marchio commerciale BitTorrent annunciata dall’azienda non avrà conseguenze per i numerosi siti e servizi che utilizzano quel nome per diffondere software o per fornire informazioni agli utenti dei molti diversi client che sfruttano il nome di BitTorrent.

In particolare Cohen ha spiegato che è intenzione della società colpire quei produttori che sfruttano il trademark per distribuire software in cui sono stati inseriti adware e spyware , programmi commerciali di cui spesso l’utente non conosce l’esistenza e che possono rappresentare un serio rischio per la privacy.

“Noi – ha spiegato Cohen – vorremmo lavorare con gli sviluppatori BitTorrent per verificare quanto implementano, per assicurarci che siano in linea con le nostre linee guida (“BitTorrent-compliant”)”. “E’ nostra intenzione – ha sottolineato – consigliare gli sviluppatori su come agire qualora i loro prodotti non rientrino nella best practice. In realtà la maggiorparte dei client sono affidabili. Il problema qui sono aziende produttrici di spyware come Day Networks, che ha tentato di registrare il nostro trademark in Europa”.

La questione non è secondaria: secondo le stime dei più accreditati osservatori della rete, infatti, il traffico internet prodotto da file BitTorrent ammonta a più del 60 per cento del totale. La possibilità di distribuire prodotti e programmi con questo sistema, basato sulla condivisione del download tra gli utenti che scaricano un medesimo file, viene infatti abbracciata da un numero crescente di organizzazioni.

Va detto che BitTorrent viene spesso e volentieri utilizzato per distribuire opere protette , ossia per diffondere materiali illegalmente, una pratica dalla quale lo stesso Cohen ha sempre preso le distanze e che lo ha portato lo scorso maggio alla firma di un patto con gli studios di Hollywood.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
9 feb 2006
Link copiato negli appunti