Italia, son pirati 180 centri commerciali?

Italia, son pirati 180 centri commerciali?

Scoperta della Guardia di Finanza: un server diffondeva illegalmente musica in 180 centri commerciali senza che i gestori pagassero i diritti connessi sulla trasmissione in pubblico di opere protette
Scoperta della Guardia di Finanza: un server diffondeva illegalmente musica in 180 centri commerciali senza che i gestori pagassero i diritti connessi sulla trasmissione in pubblico di opere protette


Roma – C’è del clamoroso in una notizia circolata nelle scorse ore: la Guardia di Finanza ha infatti individuato una sofisticata rete di diffusione di musica all’interno di centri commerciali italiani, una rete che sfruttava un server centrale e un network dedicato.

In particolare le Fiamme Gialle di Modena hanno reso noto che il server conteneva 400mila brani musicali che venivano impiegati illegalmente in tutti i centri commerciali poi individuati, in quanto i gestori al centro dell’inchiesta non avevano corrisposto i “diritti connessi”. Come ben sanno i lettori di Punto Informatico, si tratta di quella particolare gabella, riscossa da Società Consortile Fonografici (SCF) , che riguarda la trasmissione in pubblico di opere protette.

L’operazione svolta dalla Guardia di Finanza, coadiuvata dagli esperti della Federazione contro la pirateria musicale , ha accertato che la musica veniva diffusa in 180 centri commerciali attraverso il server centrale localizzato in uno scantinato nella provincia milanese, dove si trova la sede della società che si ritiene avrebbe dovuto pagare quei diritti e il cui nome non è stato reso noto.

Secondo i finanzieri, i centri commerciali interessati dalla musica diffusa in questo modo sono distribuiti in molte regioni italiane. Le Fiamme Gialle hanno dunque provveduto al sequestro dei brani , mentre gli esperti ritengono che i diritti non pagati siano nell’ordine delle decine di migliaia di euro. A questi compensi si sommeranno sanzioni specifiche che con ogni probabilità verranno imposte sulla società responsabile della violazione.

Va detto che nel recente passato proprio SCF ha annunciato di aver stretto accordi per la diffusione in pubblico di musica con molte diverse categorie, dai negozi di moda alle grandi librerie fino alle parrocchie italiane . Rimane ancora aperto il contenzioso con i dentisti italiani per la musica diffusa negli studi.

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Pubblicato il
20 feb 2006
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