Windows, nuova motherboard nuova licenza

Windows, nuova motherboard nuova licenza

Dissipando i dubbi di molti, Microsoft ha di recente precisato che le licenze OEM di Windows sono legate a doppio filo alla scheda madre del PC: se si cambia quella, si deve acquistare una nuova licenza. Con una sola eccezione
Dissipando i dubbi di molti, Microsoft ha di recente precisato che le licenze OEM di Windows sono legate a doppio filo alla scheda madre del PC: se si cambia quella, si deve acquistare una nuova licenza. Con una sola eccezione


Redmond (USA) – Microsoft ha recentemente specificato che l’accordo di licenza (EULA) relativo alle versioni OEM (Original Equipment Manufacturer) di Windows equipara la sostituzione della scheda madre all’acquisto di un nuovo PC: in entrambi i casi, quindi, l’utente deve acquistare una nuova licenza .

“Un aggiornamento della motherboard è di fatto da considerarsi un nuovo personal computer su cui il sistema operativo OEM di Microsoft non può essere trasferito”, ha spiegato Microsoft in una lettera inviata agli OEM. Ciò vale anche nel caso in cui il computer sia coperto da un contratto Software Assurance o Volume License.

L’unica eccezione a questa norma è costituita dal caso in cui la scheda madre venga aggiornata o sostituita perché difettosa. Sebbene nella propria licenza Microsoft non lo specifichi, in un post del Microsoft OEM System Builder Licensing Team pubblicato in questo blog emerge che l’intervento di sostituzione dev’essere eseguito “in garanzia”, e dunque certificato dallo stesso OEM. Il big di Redmond precisa anche che la scheda deve essere sostituita con un modello identico o equiparabile a quello difettoso.

Dopo la sostituzione della motherboard, l’utente può riattivare la propria copia di Windows solo via telefono : l’operatore porrà infatti all’utente una serie di domande per verificare la legittimità dell’intervento. A tal proposito va però osservato come Microsoft non abbia apparentemente alcun modo per verificare la buona fede dell’utente .

Va detto che quella di Microsoft è più una puntualizzazione che un vero e proprio cambiamento alle proprie licenze: in realtà, infatti, gli OEM avrebbero già dovuto seguire queste linee guida anche in precedenza. Da sottolineare, inoltre, come questa clausola non si applichi alle licenze retail , che al contrario delle OEM possono essere trasferite da un PC ad un altro.

Le versioni OEM di Windows vengono generalmente vendute insieme ad un PC, e ne seguono – per così dire – “il destino”. Questo rimane vero anche nel caso in cui la copia OEM di Windows sia stata acquistata dopo il PC: anche in questa evenienza la licenza deve sempre seguire il computer su cui viene installata la prima volta, e non può essere trasferita su nessun’altra macchina.

“Microsoft ha bisogno di avere un componente base non intercambiabile che possa identificare univocamente un dato PC”, ha spiegato Microsoft. “Dal momento che la motherboard contiene la CPU, e rappresenta quindi il cuore e lo spirito del PC, se viene sostituita (per ragioni diverse da un guasto) è come se si creasse un nuovo PC”.

Microsoft sottolinea che l’utente è libero di cambiare qualsiasi altro componente , incluso il processore. Non è invece chiaro se sia possibile sostituire il case di un PC OEM, dove in genere viene applicata l’etichetta con il numero di licenza di Windows: secondo alcuni, sarebbe sufficiente staccare l’etichetta dal vecchio case e incollarla sul nuovo, ma prima di farlo è meglio consultare Microsoft.

E’ concesso anche cambiare l’hard disk , ma il big di Redmond specifica che, dopo il backup, la copia di Windows installata sul vecchio disco deve essere cancellata.

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Pubblicato il
21 feb 2006
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