Russell Crowe salvi quel pirata

Russell Crowe salvi quel pirata

Rischia un anno di carcere l'imprudente e impudente texano che ha osato tentare di lucrare sulla vendita online di brani della band guidata dal celebre attore
Rischia un anno di carcere l'imprudente e impudente texano che ha osato tentare di lucrare sulla vendita online di brani della band guidata dal celebre attore

Austin (USA) – Dodici mesi dietro le sbarre e centomila dollari di multa: questa la sentenza che potrebbe sanzionare le attività di un texano che ha avuto la grande idea di lucrare sul lavoro altrui, vendendo in rete i brani della band del celebre attore Russell Crowe.

Billy Joe Acosta non aveva nessuna autorizzazione ad un simile commercio – trattandosi peraltro di brani registrati in modo amatoriale ad un concerto del gruppo – ed è stato per questo accusato dalla polizia federale americana di vendita di prodotti illegali.

Per cercare di ridurre la severità della pena, Acosta ha già dichiarato in tribunale di essere colpevole per pirateria e distribuzione di materiale illecito.

Russell Crowe Chiedendo di patteggiare, Acosta ha dichiarato di aver venduto una decina di CD masterizzati utilizzando come veicolo di distribuzione le aste sui siti di eBay e Yahoo. Ma secondo la polizia i numeri sono superiori e il volume d’affari avrebbe toccato i mille dollari.

Ma se l’11 giugno è prevista la sentenza per questo piccolo pirata di provincia, qualcuno spera che nel frattempo intervenga lo stesso Crowe o qualcun altro membro della band Thirty Odd Foot of Grunts per alleggerire la situazione giudiziaria dell’uomo.

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Pubblicato il
25 mar 2002
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