Singapore, carcere per due condivisori

Singapore, carcere per due condivisori

Sfruttavano un server gestito da uno dei due per diffondere alcune centinaia di brani musicali. Senza scopo di lucro. Entrambi passeranno mesi in carcere. Le major li avevano indicati alle autorità
Sfruttavano un server gestito da uno dei due per diffondere alcune centinaia di brani musicali. Senza scopo di lucro. Entrambi passeranno mesi in carcere. Le major li avevano indicati alle autorità


Singapore – Finisce con una condanna decisamente severa la vicenda di due ragazzi di Singapore, di 21 e 22 anni, indagati per aver distribuito illegalmente centinaia di mp3, sfruttando un software dedicato che girava sul server del più grande dei due, Mohamad Azry Zainol.

Il tribunale ha spiegato di aver applicato le leggi sul diritto d’autore che a Singapore prevedono pene carcerarie anche per chi condivide file senza autorizzazione, anche se ciò avviene in assenza di scopo di lucro.

Azry finirà dunque dietro le sbarre per quattro mesi, tre mesi invece sono stati comminati a Faizal. Il primo aveva posto in condivisione 600 brani, il secondo esattamente la metà.

Le autorità li avevano individuati dopo che la Recording Industry Association di Singapore, che raccoglie i big del settore come Sony e Warner Music, aveva individuato in rete il server di Azry. Il viceprocuratore che ha rappresentato l’accusa ha anche chiesto la distruzione dei loro computer, tre desktop e un portatile, ma è una decisione che verrà presa solo nelle prossime settimane in un’udienza separata.

“Non condividevo musica per soldi ma per farmi dei nuovi amici in rete – ha dichiarato Azry – Ma dopo l’arresto tutti i miei amici sono spariti.. solo i miei genitori sono rimasti”. Sia Azry che Mohd Faizal Osman speravano in una sentenza più mite: è peraltro il primo caso del genere per l’isola.

Dopo l’arresto, Azry ha perso il suo posto di lavoro. Faizal dal canto suo si è limitato a dichiarare che non sapeva che quanto stava facendo fosse illegale.

“Sono addolorato che si sia dovuti arrivare a questo – ha dichiarato il CEO dell’Association locale dei discografici – Ma spero che quanto avvenuto mandi un chiaro messaggio: questo genere di attività provoca serie conseguenze”.

Con i due era stato arrestato anche uno studente di 16 anni, poi rilasciato in virtù della giovane età.

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Pubblicato il
22 feb 2006
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