Sequestro Razorback, applausi da Hollywood

Sequestro Razorback, applausi da Hollywood

Le major hanno segnalato alla polizia belga e a quella svizzera il server sequestrato che a loro dire serviva a condividere anche video per l'addestramento dei terroristi. Ma il network P2P non si ferma, anzi cresce
Le major hanno segnalato alla polizia belga e a quella svizzera il server sequestrato che a loro dire serviva a condividere anche video per l'addestramento dei terroristi. Ma il network P2P non si ferma, anzi cresce


Roma – Ieri, dopo le prime notizie sul clamoroso sequestro del più conosciuto server utilizzato dagli utenti eMule/eDonkey, sono iniziati a piovere da più parti i particolari dell’operazione. Si è così avuta conferma, tra le altre cose, che il principale amministratore del server, residente in Svizzera, è stato arrestato , e il suo appartamento perquisito con conseguente sequestro di materiale informatico.

A dare alcune notizie sull’operazione è stata la MPA , l’organizzazione internazionale che cura gli interessi degli studios di Hollywood, che in una nota ha specificato di aver denunciato alle autorità svizzere e belghe il server in quanto avrebbe consentito a 1,3 milioni di utenti di accedere a musica e film protetti dal diritto d’autore senza alcuna autorizzazione.

“Le autorità svizzere – comunica MPA in una nota – hanno arrestato il gestore del server a casa sua in Svizzera e hanno perquisito la sua abitazione. Allo stesso tempo, come richiesto da un magistrato locale, la polizia belga ha sequestrato i server localizzati presso un provider a Zaventem nei pressi di Bruxelles”.

Nella nota distribuita alla stampa, MPA sostiene che i gestori di Razorback agivano per lucro : “Oltre a ricevere donazioni dagli utenti, profitti erano generati con la vendita di pubblicità sul sito, generalmente di natura pornografica”. A detta degli studios, inoltre, “gli operatori di questo sito eDonkey (così nel testo, ndr.) hanno scelto di non controllare i file scambiati dagli utenti che includono anche pornografia infantile, istruzioni per la costruzione di bombe e video di addestramento per terroristi”. Affermazioni pesanti che riguardano argomenti al di fuori del tradizionale raggio d’azione di MPA e che secondo qualcuno sono frutto della difficoltà di “mettere all’angolo” un’attività, quella di Razorback, che in più occasioni aveva cercato contatti con le major per escogitare soluzioni contro la pirateria sulla propria rete.

“Razorback – ha dichiarato uno dei dirigenti di MPA – non era soltanto un enorme indice per utenti Internet impegnati nello scambio illegale di file, era una minaccia per la società. Applaudiamo le autorità svizzere e belghe per le loro azioni, che aiutano a colpire la pirateria Internet nel Mondo”.

MPA sostiene anche che questa operazione assesta un duro colpo alla rete di scambio file. “Questa – ha infatti dichiarato il chairman MPA Dan Glickman – è una vittoria fondamentale nella battaglia per contenere la diffusione di materiali illegali su Internet attraverso le reti P2P. Eliminando il traffico illegale di opere protette facilitato da Razorback, stiamo togliendo ad altri network illegali la possibilità di fornire ai pirati Internet opere protette, il che rappresenta un passo positivo nella battaglia internazionale contro la pirateria”.

Molti osservatori si sono chiesti però perché MPA attribuisca questa importanza decisiva al server appena sequestrato: come osserva Slyck.com , “Razorback era davvero un nodo importante della rete eDonkey2000, ma la sua importanza è decisamente contenuta se raffrontata alla vastità della comunità eMule e dalla rete Kad”. Secondo più fonti oggi su eMule gira un numero di utenti persino superiore a quello che vi girava prima della chiusura del server.

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Pubblicato il
23 feb 2006
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