Ma da dove arrivano quei webmaster?

Ma da dove arrivano quei webmaster?

Riempiono siti che dovrebbero essere seri di banner fasulli camuffati da caselle di testo, finestre di dialogo, form. Per la pagnotta dimenticano l'utente
Riempiono siti che dovrebbero essere seri di banner fasulli camuffati da caselle di testo, finestre di dialogo, form. Per la pagnotta dimenticano l'utente


Roma – caro PI, cercando informazioni sui dvd sono capitato su un paio di siti semiprofessionali sull’argomento (uno era una guida di supereva).
sono rimasto disgustato:
1) dalla quantità e dalla qualità di banner presenti,
2) dal fatto che quasi tutti questi banner riproducessero alla perfezione gli strumenti di interazione con le interfacce dei programmi e dei browser, nella fattispecie le cosiddette combo-box (scrollini), checkbox, caselle di testo, pulsanti e quant’altro.

questo è un modo per prendere in giro l’utenza meno accorta (il 90%). si vuole dare la falsa impressione che si sta interagendo con dei “controlli”, che si sta scrollando una lista, che si può scrivere qualcosa dentro una casella, che si può selezionare un checkbox quando invece si clicca su una “piatta” gif collegata a chissaché.

addirittura, per mezzo dell’animazione, si simula il cursore intermittente di una casella di testo.

altrove, si simula una cosiddetta messagebox con avvisi di pericolo e il pulsante Ok, o si danno informazioni false sulla qualità della connessione, o si riproducono elementi tipici dell’interfaccia di quello che è il più diffuso sistema operativo degli ingenuotti bersaglio di queste pratiche stupide, e cioè windows (a scanso di equivoci, quello che voglio dire non è che è da ingenuotti usare windows – molte persone in gamba lo usano e fanno pure bene – bensì che è molto probabile che un ingenuotto usi windows).

insomma, falsità a raffica. quello che passa per le menti di chi crea questi banner è: “so benissimo che tu utente non vuoi avere a che fare con la mia stupida pubblicità, allora ti faccio credere che quello che vedi non è quello che vuoi evitare per delle ottime ragioni, ma è un’interfaccia sulla quale tu puoi agire. ti faccio credere di scrivere qualcosa mentre invece ti faccio cliccare su un banner, e quello che succede dopo (dialer e quant’altro) non te lo dico. tanto lo so che sei un cretino, se caschi in questi trabocchetti…”.

fate un po’ conto di vedere un bel giardinetto con una panchina, pensare “aah, adesso vado lì e mi ci siedo”, e scoprire, a posteriori, che era tutto un trompe l’oeil, che era un ologramma tipo quelli di star trek e che in realtà siete entrati, chessò, da un consulente finanziario aggressivissimo che vi vuole propinare i suoi fondi di investimento.

quante volte funzionerà? una, due? tre? poi l’ingenuotto di turno (e ricordiamoci che la maggioranza, per quello che riguarda internet, è composta di ingenuotti) penserà “internet è tutta una cazzata”, lo dirà in giro ai suoi amici ingenuotti (che magari sono anche professori, ingegneri, avvocati, imprenditori che con internet potevano farci qualcosa di serio), la bolla speculativa della niu-economi continuerà a floppare sempre di più e andremo in giro a cercare espedienti sempre più beceri (vedi l’articolo di Mantellini sui dialer) per permettere ai quattro tontolotti che si autofregiano del titolo di “webmaster” di guadagnare qualche decina di euro al mese coi loro bannerini idioti, invece di andare a zappare la terra.

insomma, mi meraviglio che ci sia tanta mancanza di un minimo (mica dico tanto!) di buon senso e buon gusto. e di rispetto per gli utenti.

Luca Boccianti

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Pubblicato il 26 mar 2002
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