ADSL, la situazione italiana

ADSL, la situazione italiana

Un lettore invia alcune considerazioni sulla connettività ADSL con un approfondito esame che mette a nudo una realtà deludente. Dorsali in prolungato affanno
Un lettore invia alcune considerazioni sulla connettività ADSL con un approfondito esame che mette a nudo una realtà deludente. Dorsali in prolungato affanno


Roma – Gentile Redazione, vi scrivo dopo aver letto il vostro articolo in merito alle incaute affermazioni di Renato Ruggiero sul futuro di ADSL in Italia. Ho definito le affermazioni “incaute” perché la mia esperienza con ADSL (circa 5 mesi) suggerisce ben altri tipi di problemi.

Prima di tutto lasciatemi dire che, a parte un autogol iniziale su una presunta disponibilità ADSL sulla mia centrale telefonica , Infostrada è stata correttissima con me sia per la stipula del contratto che per i tempi tecnici di attivazione. Ho dovuto solo faticare un po’ per configurare gli scaramantici numeri VPI e VCI del modem, documentati SOLO sulla guida di installazione (in linea, sigh) per Windows (ari-sigh).

In linea generale il servizio funziona decentemente: ho un modem/router sulla linea (PPPoE, IP dinamico, 300Kbps downstream) che distribuisce connettività a tutte le macchine della mia LAN. Ogni due tre giorni, però, il servizio diventa “disservizio”.

I fatti osservabili:

1. Ogni tanto cade la linea e il router non riesce a recuperare la connessione, tanto da dover ricorrere ad un reset.
2. Ogni tanto la linea diventa disgraziatamente lenta.
3. Ogni tanto ho errori nell’uso del resolver dello stack TCP/IP.

Detta così sembra il solito problema di intasamento di linea, di cattiva qualità del doppino, ecc. Io invece voglio capire che sta succedendo e comincio a indagare.

Premessa: le apparecchiature dal mio lato sono omologate, funzionanti e correttamente configurate, lo splitter è stato acquistato in un negozio Telecom (a prezzo orribile, aggiungo), il doppino è a posto (verificato da un tecnico Telecom), la mia LAN è cablata in categoria 6 con componentistica di marche leader di mercato ed è stata controllata con un apposito tester per certificazioni.

Comincio dai log del router, ricchi di contatori e altre amenità, che forniscono un sacco di informazioni interessanti, come ad esempio il fatto che quando cade la linea si tratta quasi sempre di: “network failure” o “teardown initiated by far end”. Traducendo: “là fuori qualcuno ha chiuso il collegamento”. Già questo è curioso, se aggiungiamo il fatto che i contatori di errore del modem sono sempre dignitosamente fermi sullo zero (o quasi), viene da chiedersi perché il PPP server abbia abbattuto la linea.

Ne parlo con un carissimo amico che ha ADSL a Madrid (!) il quale mi racconta che la Teléfonica ha l’abitudine di abbattere la linea ogni 24 ore a chi ha un contratto con IP dinamico. Il dubbio è che Infostrada faccia altrettanto, ma l’ipotesi dura poco: dopo un breve periodo iniziale a singhiozzo, dove la linea cade con regolarità sospetta, il servizio si stabilizza sulle imprevedibili medie attuali.


Ora l’altra stranezza: quando la linea cade, il router tenta il recupero immediatamente. La connessione ADSL viene ripristinata ma NON quella dello stack IP. Per riavere la linea funzionante devo forzare un reset software del router. Ci sono abbastanza prove per spostare l’indagine ad un livello superiore: assolvo così il layer ADSL per non aver commesso il fatto e comincio a indagare a livello IP.

Avevo già fatto le mie prove per configurare l’IP filter del router con la complicità di un caro amico altrove su Internet. Avevo controllato che la casa produttrice non avesse pubblicato aggiornamenti del firmware e che non ci fossero problemi noti (di sicurezza e non). Il router funziona: anche quando il collegamento cade, i server di bordo sono a posto.

Già è sospetto il fatto che una metà delle query DNS vada a vuoto anche dopo aver alzato i valori di timeout di tutti gli stack TCP/IP coinvolti nel processo, ma quando provo ad usare uno degli innumerevoli traceroute con interfaccia web, scopro le cose veramente interessanti.

Il mio IP è dietro un misterioso dispositivo (il suo indirizzo non è rivelato dal traceroute, forse si tratta di un firewall) che -tra i vari effetti- ha quello di RADDOPPIARE i tempi di trasporto dei pacchetti IP.

Quando la mia connessione è lentissima, percentuali variabili tra il 20% e il 60% dei pacchetti inviati vanno PERSI: lo stack TCP deve richiedere la ritrasmissione dei pacchetti mancanti e quindi perdere altro tempo (da cui la lentezza spropositata osservata).

Notare che il traffico l’ho misurato a monte della mia connessione, si tratta quindi di risultati INDIPENDENTI dalla qualità della mia linea telefonica (i famosi 300Kbps downstream). Aggiungerei che tutte le prove sono state fatte passando per linee italiane, sono quindi non correlati a situazioni di congestione sulle tratte internazionali.

Qui sotto trovate i risultati tipici:

1 FR-roma.mclink.it (192.106.166.76) 0.745 ms 0.449 ms 0.418 ms
2 192.168.251.2 (192.168.251.2) 25.179 ms 41.029 ms 46.015 ms
3 infostrada-mix.mix-it.net (217.29.66.9) 97.940 ms 79.740 ms 67.181 ms
4 192.94.212.182 (192.94.212.182) 69.053 ms * 73.599 ms
5 151.5.206.58 (151.5.206.58) 76.872 ms 74.587 ms 72.636 ms
6 151.5.172.46 (151.5.172.46) 78.363 ms 79.555 ms 77.294 ms
7 * * *
8 adsl-XXX-XXX.XXX-XXX.net24.it (XXX.XXX.XXX.XXX) 144.208 ms * 155.501
ms

Dimenticavo: il più delle volte, dopo questi sensibili rallentamenti la connessione cade.


Tirando le somme, mi sembra evidente che i problemi riscontrati NON DIPENDONO dalla linea telefonica o da presunte congestioni sulle tratte internazionali. Io non so di chi sia il misterioso oggetto che rallenta tutto, né se sia perfettamente funzionante: un router che vada in crash spiegherebbe fin troppo bene tutti i problemi di cui soffre la mia linea.

L’altra spiegazione potrebbe essere un circuito ATM vergognosamente SOTTODIMENSIONATO per il carico effettivo. Il fatto che i tempi di trasporto dei pacchetti siano più o meno stabili intorno ai 140-150ms indipendentemente dalla congestione di Internet, mi lascia pensare che si tratti di un gateway ATM. Lascio a chi di dovere le conclusioni.

Leggendo il contratto di Infostrada non si parla di nessun tipo di garanzie sulla qualità della linea o sulla banda. Ora capisco il perché: il problema non è di banda, ma di “Quality of Service” che non c’è. Se non c’è “QoS” è inutile parlare di banda garantita o di “broadband”. Apprezzerei, però, un maggior realismo da parte dei vari operatori sull’effettiva funzionalità venduta. In base alla mia personalissima esperienza, dovrei definire il mio ADSL un costoso giocattolo.

Alla luce di tutto questo, le affermazioni del Sig. Ruggiero mi sembrano poco opportune e fin troppo ottimistiche. Se questi signori avessero veramente intenzione di far decollare il servizio, dovrebbero cominciare a investire seriamente nella qualità delle infrastrutture di telecomunicazioni. Credo che fin troppi promettano linee dati affidabili su cavi nati per reggere solo voce. E’ vero che non ci sono abbastanza centrali con supporto per ADSL ma, nelle condizioni in cui versano le dorsali, forse è meglio così. Che la finiscano di dare la colpa alle linee internazionali: i problemi, quelli veri, sono in Italia.

A proposito delle centrali: alcuni amici mi hanno detto che la zona industriale di Viareggio non dispone di copertura ADSL. Interessante: io pensavo che il problema fosse il mancato rientro a causa delle utenze residenziali… e questo come me lo spiegano?

Per concludere: considerato quello che costa, il servizio Infostrada funziona in maniera quasi accettabile. L’unica seccatura è quella di perdere un minuto per il reboot del router quando la linea mi molla. Posso conviverci. Certo, quando tento di trasferire un email da 1KB e ci metto 10 secondi: è dura portare pazienza ma, si sa, gli Italiani sono un popolo di santi, navigatori, eroi, ecc. Mi chiedo chi sia il lungimirante individuo che ci ha etichettato come santi…

Vi lascio con una battuta: secondo voi che direbbe il Call Center di Infostrada se telefonassi dicendo che LORO hanno un problema sulla linea?

Un caro saluto alla Redazione tutta e ancora complimenti per la vostra
professionalità.

Gabriele Falcioni

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Pubblicato il
26 mar 2002
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