Tutti contro le mail a pagamento

Tutti contro le mail a pagamento

L'idea di Yahoo ed AOL è sotto un attacco senza precedenti: movimenti politici, EFF ed enti non profit intendono boicottare il progetto. Già partite decine di migliaia di email di protesta. AOL: andremo avanti comunque
L'idea di Yahoo ed AOL è sotto un attacco senza precedenti: movimenti politici, EFF ed enti non profit intendono boicottare il progetto. Già partite decine di migliaia di email di protesta. AOL: andremo avanti comunque


Washington (USA) – Le mail commerciali a pagamento, ideate da AOL e Yahoo , hanno scatenato un’ondata di polemiche furiose. Nella giornata di domani, organizzazioni non-profit e alcune imprese annunceranno la nascita di una coalizione che giocherà ogni carta possibile per bloccare il progetto delle due Web company.

E, per dimostrare che non vi è alcuna pregiudiziale politica, questa volta, l’iniziativa sarà sostenuta non solo da EFF (Electronic Frontier Foundation), ma anche dai liberali di MoveOn.org e dai conservatori di RightMarch.com . “Abbiamo messo su una coalizione ad ampio spettro. Non profit, gruppi politici diversi e piccole imprese unite dalla lotta contro le mail a pagamento”, ha dichiarato Cindy Cohn, direttore legale di EFF.

L’obiettivo è cristallino: convincere Yahoo e Aol ad abbandonare il progetto della certificazione mail sviluppato da Goodmail . “Penso che debbano mollare il piano. La visione degli ISP che si prefiggono di creare un mailing privilegiato è sbagliata. Non tocca certamente a loro dar vita ad un mercato di questo genere”, ha aggiunto Cohn.

“L’esistenza della partecipazione civica online e una Rete libera, come le conosciamo, sono sotto attacco”, si legge nell’alert spedito da MoveOn.org ai suoi iscritti. La stessa organizzazione ha avviato una petizione online per far abbandonare il progetto ad AOL.

AOL ha confermato di voler andare avanti e che entro 30 giorni il servizio sarà attivato. “Come avviene con la posta prioritaria, le mail certificate permettono ai nostri clienti di decidere come spedire e ricevere i messaggi. Il nostro obiettivo è quello di fornire un nuovo strumento che renda ancora più solenne l’esperienza del mailing”, ha dichiarato Nicholas Graham, portavoce di AOL. Alle domande inerenti all’iniziativa EFF, Graham ha ribadito che l’unica coalizione a cui l’azienda presta attenzione è quella dei suoi utenti.

“Spendiamo migliaia di dollari al mese per i servizi mail, e presto, grazie ad AOL e Yahoo, a causa delle spese potremmo non essere più in grado di farlo”, si legge nel documento RightMarch.com. Da mercoledì scorso gli utenti RightMarch.com hanno già spedito, come richiesto dall’organizzazione politica nella petizione online, almeno 28 mila mail ad AOL per convincerla ad abbandonare il progetto.

Richard Gingras, CEO di Goodmail, però, è dell’idea che le critiche mosse al suo sistema ignorino i benefici di questa soluzione, come ad esempio l’istituzione del concetto di legittimità applicato al mailing. “E’ un importante servizio di cui la comunità ha bisogno”, ha dichiarato Gingras. Non a caso American Red Cross si è detta a favore dell’iniziativa, confermando che le mail certificate potrebbero prevenire le frodi. “Si tratta di un servizio opzionale. Le mail certificate certamente non sono un’esigenza prioritaria per tutti. E poi abbiamo già previsto speciali piani tariffari proprio per le organizzazioni non profit che hanno a che fare con grandi volumi”, ha spiegato Gingras.

I listini del servizio non sono stati ancora resi noti, ma per alcune realtà online potrebbero essere comunque sempre troppo alti. RightMarch.com, ad esempio, ha un mailing settimanale compreso fra i due e tre milioni di messaggi. “La nostra coalizione non comprende solo destra e sinistra, ma anche sopra e sotto, in ogni direzione”, ha concluso Cohn.

Dario d’Elia

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Pubblicato il 27 feb 2006
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