Madrid – La strategia del governo spagnolo per dare scacco al traffico online di materiale pedopornografico , forte della collaborazione di Interpol , continua a dare buoni frutti. L’ultimo assalto della polizia telematica spagnola, nome in codice Azahar, ha portato alla cattura di 108 sospetti pedofili sparsi su tutto il territorio globale.
Si tratta del secondo giro di vite internazionale dall’inizio del 2006. Le indagini condotte dalla Guardia Civil di Madrid hanno permesso l’emissione di oltre 500 mandati di perquisizione in ben 19 paesi, tra cui Spagna, Polonia, Francia, Israele, Stati Uniti e Brasile. Gli ultimi arresti, effettuati in Polonia, hanno permesso di sequestrare circa 66 computer, 1200 supporti ottici e svariate quantità di strumenti per la produzione di audiovisivi.
“Siamo riusciti a confiscare migliaia di immagini e filmati raccapriccianti”, comunica un portavoce del ministero della giustizia di Varsavia, “che ritraevano violenze sessuali su bambini di 11 anni”. Secondo l’agenzia polacca PAP , alcuni filmati avevano come protagonisti persino degli animali. “L’operazione”, continuano le autorità polacche, “è stato un successo grazie all’ausilio delle tecnologie messe a punto dalla polizia spagnola”.
Il ministro degli interni spagnolo Jose Alonzo è infatti il promotore di Hispalis, uno strumento telematico realizzato per combattere il traffico di pornografia infantile. Si tratta fondamentalmente di un motore di ricerca che “batte” varie reti di condivisione P2P.
Secondo i portavoce della Casa Nacional de Moneda y Timbre , la zecca spagnola, lo spider Hispalis va alla ricerca di tutti quei file che la polizia ha sequestrato negli ultimi sette anni di indagini su Internet: utilizzando il loro hash numerico come “traccia” principale, Hispalis scova ed identifica gli utenti che condividono i file proibiti.
La lotta internazionale contro il pedoporno online, dalla fine del 2004 fino ad oggi, è riuscita a consegnare alla giustizia 400 persone.
T.L.