New Mexico, via al turismo spaziale

New Mexico, via al turismo spaziale

Lo stato americano del New Mexico ha approvato una normativa speciale che apre la strada agli investimenti nel settore del turismo extraterrestre. Entro il 2010 i primi spazioporti
Lo stato americano del New Mexico ha approvato una normativa speciale che apre la strada agli investimenti nel settore del turismo extraterrestre. Entro il 2010 i primi spazioporti


Santa Fe (USA) – Le vacanze spaziali non sono più fantascienza e presto potrebbero diventare un gigantesco giro d’affari nello stato del New Mexico. Il governatore Bill Richardson ha infatti approvato un pacchetto di leggi che autorizza la costruzione del primo spazioporto turistico della storia americana.

La struttura, un insolito aeroporto per imbarcarsi su voli che raggiungeranno gli strati più esterni dell’atmosfera terrestre, verrà costruita entro il 2010 nei pressi della base militare di White Sands. “E’ un’opportunità unica per il New Mexico”, ha dichiarato alle agenzie stampa il governatore Richardson, “che apre le porte ad un nuovo settore industriale ad altissima tecnologia, in grado di attirare professionisti ed investimenti da tutto il mondo”.

Il costo finale della struttura, che sorgerà nel mezzo al deserto e sarà parzialmente interrata, si aggira attorno ai 225 milioni di dollari. Ci vorranno almeno cinque anni per completare lo spazioporto, si apprende da fonti ufficiali: lo stato del New Mexico finanzierà l’iniziativa con circa 100 milioni di dollari, mentre il resto verrà coperto da investitori privati.

Tra le aziende che hanno già puntato gli occhi sullo spazioporto figura la Virgin Galactic , divisione aerospaziale dell’omonima multinazionale britannica. Ma le stelle non saranno assolutamente low cost , al pari di altri servizi turistici offerti da Virgin: il prezzo di un biglietto per una gita nella troposfera potrà costare anche 200mila dollari .

Makoto Nagatomo, esperto di ingegneria aerospaziale ed autore di un interessante studio sulle prospettive di sviluppo del turismo spaziale , sostiene che servono ancora “progressi in molti settori della ricerca scientifica” prima che il prezzo di un tour a gravità zero possa diventare una valida alternativa alla classica accoppiata sdraio ed ombrellone .

Le sfide tecnologiche più grandi riguardano la realizzazione di sistemi avanzati per il supporto vitale e strumentazioni elettroniche dai prezzi contenuti. Nel frattempo non rimane che sognare, sperando che la scommessa del New Mexico possa trovare imitazioni in altre parti del mondo: già da ora, infatti, è auspicabile che il settore dei viaggi extraterresti non rimanga nelle mani di un solo paese.

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Pubblicato il
3 mar 2006
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