Oltre il P2P: CD-sharing

Oltre il P2P: CD-sharing

Presto partirà un nuovo progetto online dedicato alla condivisione di musica attraverso lo scambio di CD tra utenti. Uno scambio organizzato che valorizza la musica usata. O almeno così la mettono i promotori
Presto partirà un nuovo progetto online dedicato alla condivisione di musica attraverso lo scambio di CD tra utenti. Uno scambio organizzato che valorizza la musica usata. O almeno così la mettono i promotori


Los Angeles (USA) – Scambiare musica del tutto legalmente, alla luce del sole, senza doversi preoccupare di conseguenze legali e utilizzando Internet per organizzare il tutto: questo in estrema sintesi il profilo di un nuovo servizio lanciato negli Stati Uniti che riprende e ottimizza una vecchia idea, quella del cd-sharing .

La chiave di tutto è un sito, Lala.com che, come si può vedere sulla home page, dispiegherà ufficialmente tutti i propri servizi a partire dal prossimo 4 luglio, una data importante per gli Stati Uniti e di certo non scelta a caso dai suoi promotori: è la ricorrenza legata al varo della Dichiarazione di Indipendenza americana.

Tre i concetti portanti del sito: chiunque si può iscrivere al servizio; chiunque può dichiarare di quali CD dispone; chiunque può procedere a scambiarsi CD con qualunque altro iscritto. Nulla di veramente nuovo, dunque, ma qualcosa di molto organizzato, al punto che, secondo i promotori, può coinvolgere milioni di persone .

In effetti Lala.com si presenta formalmente come un “negozio di musica” (“il maggiore e più diversificato sulla Terra”) che anziché proporre una vendita tradizionale propone uno “scambio-CD” che costa un dollaro per ogni scambio . I CD vengono spediti per posta con speciali buste pre-affrancate che la stessa Lala.cm fa arrivare ai nuovi iscritti.

Il funzionamento del giochino è piuttosto semplice: chi cerca un certo CD non dovrà far altro che farlo sapere su una wish list . In questo modo gli altri utenti verranno avvisati della richiesta in corso: il primo che ha il CD ed intende spedirlo prenoterà lo scambio. In questo modo chi lo ha richiesto potrà ottenerlo, pagando il dollaro relativo. Per avere diritto a riceverlo, però, si dovrà dare la propria disponibilità ad inviare ad un membro della comunità un altro proprio CD: un sistemino che collega quindi ricerca di musica ed offerta in un continuo di transazioni destinate ad impinguare le casse sociali.

Ed è ovvio che in un ambiente di social networking queste possibilità di scambio siano destinate a moltiplicarsi: più sono gli utenti collegati, più probabile è che si trovino i CD ricercati e che di conseguenza, “partano gli scambi”. L’insieme dei CD a disposizione dei singoli iscritti costituirà il catalogo dello speciale negozio.

Qualora il CD ricercato non sia disponibile, Lala.com proporrà all’utente di scaricarlo da qualche jukebox legale online o di acquistare il CD vero e proprio in un negozio dedicato. Una “mossa” pensata non solo per consentire a tutti di trovare la musica che cercano ma anche per poter dichiarare di voler promuovere con questa operazione il commercio legale di musica . Gli utenti verranno peraltro ammoniti sulla necessità di “mettere in circolo” solo CD originali.

I gestori del sito spiegano che la legge americana consente al proprietario di un CD di fare del CD stesso ciò che ritiene senza permessi aggiuntivi o senza dover pagare royalty addizionali ai detentori dei diritti d’autore. “Come risultato – spiegano i promotori – i musicisti non ricevono compensi dalla vendita di CD usati. Fino a questo momento”. Uno degli assi nella manica del sito, infatti, è l’idea di accantonare il 20 per cento delle entrate dalle transazioni per ridistribuirle poi ai musicisti interessati dagli scambi.

Per sostenere tutto questo e alimentare gli scambi, Lala.com si ripropone di offrire spazi di discussione, forum e tutta una serie di servizi che trasformino nel tempo il sito in un punto di riferimento per gli appassionati di musica. “I co-founder Billy Alvarado e Anselm-Baird Smith – si legge sulle pagine di Lala.com – hanno unito gli sforzi nella convinzione che la scelta di musica debba essere pressoché infinita e la conversazione debba guidare la scoperta, non i motori di ricerca”.

Il progetto piace, tantoché Lala.com ha già ricevuto un primo round di finanziamenti da 9 milioni di dollari , che sta spendendo per iniziare a farsi conoscere, stringere accordi commerciali e sviluppare l’intero ambiente che da luglio inizierà a costituire la sua comunità.

Rimangono sul tappeto una serie di problemi legati al diritto d’autore. Se la vendita o lo scambio di CD è probabilmente difficilmente sanzionabile, c’è chi fa notare come, grazie ai dispositivi portatili, ai computer e via dicendo, in moltissime occasioni chi dispone di un CD ne ha anche una copia digitale, spesso del tutto legittima e “autorizzata”, per così dire, proprio dal fatto di possedere l’originale. Una questione che non sfugge ai creatori di Lala.com. Alvarado ha infatti dichiarato: “Vi chiedo di fare la vostra parte nel fare la cosa giusta: rimuovete le canzoni dal vostro iPod o dal vostro PC se vi siete accordati per inviare il CD ad un altro iscritto”.

D’altra parte, fa notare il CEO dell’azienda, Bill Nguyen, chi volesse in un secondo momento riascoltare musica precedentemente posseduta non dovrà far altro che inserire quei titoli nella lista dei desideri pubblica, fino a quando un altro utente in possesso di quel CD non vorrà mandarglielo.

Basterà la buona volontà? Secondo Nguyen non c’è dubbio: “Rispettate gli artisti e il Karma sarà dalla vostra parte”. Lo saranno anche le major?

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Pubblicato il
8 mar 2006
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