Banda larga, la UE finanzia l'Irlanda

Banda larga, la UE finanzia l'Irlanda

Per far arrivare il broad band in molti comuni in cui gli operatori non intendono investire, il Governo di Dublino ottiene 170 milioni di euro dai partner europei
Per far arrivare il broad band in molti comuni in cui gli operatori non intendono investire, il Governo di Dublino ottiene 170 milioni di euro dai partner europei


Bruxelles – Solleva molto interesse la decisione della Commissione Europea di concedere un finanziamento straordinario all’Irlanda per spingere sulla banda larga: si tratta infatti di uno stanziamento pensato per consentire la copertura broad band di aree nelle quali gli operatori internet per ora non intendono investire.

Ad annunciare il via libera per il fondo di 170 milioni di euro sono state le autorità di controllo sulla concorrenza, secondo le quali in questo modo gli operatori, una volta create le infrastrutture, potranno più agevolmente portare le proprie offerte broad band ai cittadini irlandesi che oggi ne sono esclusi.

Una delle ragioni per le quali la Commissione ha accettato di muoversi va ricercato nel fatto che l’Irlanda è nelle statistiche europee l’ultimo dei 15 “vecchi” paesi membri dell’Unione in termini di diffusione dell’accesso broad band. Al contrario paesi come l’Italia, nei quali pure sono moltissimi coloro che non possono connettersi con questa modalità di accesso, si situano a “metà classifica” e non sembrano quindi nella posizione di ricevere stanziamenti dedicati a questo scopo.

In particolare, i denari della Comunità europea consentiranno al Governo di Dublino di accelerare la creazione di una infrastruttura in fibra piuttosto ambiziosa: dovrà infatti connettere oltre 120 diversi centri cittadini.

“Le reti aperte consentiranno a tutti gli operatori – ha sottolineato il commissario alla Concorrenza Neelie Kroes – di offrire servizi broad band ad alta velocità alle aziende e ai cittadini nelle aree interessate. Il progetto quindi stimolerà la concorrenza nel settore ed è del tutto in linea con le politiche della Commissione tese a promuovere lo sviluppo del broad band in aree nelle quali altrimenti non arriverebbe”.

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Pubblicato il 13 mar 2006
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