Freeware - E mo', Mozilla!

Freeware - E mo', Mozilla!

a cura di Luca Schiavoni. Giunto ad un passo dalla versione definitiva, che arriverà entro maggio, Mozilla si presenta come un prodotto multipiattaforma e pieno di cose buone, anzi ottime. Provare per credere
a cura di Luca Schiavoni. Giunto ad un passo dalla versione definitiva, che arriverà entro maggio, Mozilla si presenta come un prodotto multipiattaforma e pieno di cose buone, anzi ottime. Provare per credere

Roma – Mozilla 0.9.9 (Freeware 10375k* per Windows, MacOs, OsX, Linux, BeOs e molti altri…)
(*) = la dimensione del download si riferisce alla versione per Windows, e non comprende il download del modulo Java che va scaricato a parte, quando e se il programma lo richiederà.

“La bestia emergerà circondata da una densa nuvola di vendetta. La casa di chi non crede sarà distrutta e tutti loro saranno bruciati sulla Terra. I loro tag continueranno ad accendersi ad intermittenza fino alla fine dei giorni” (dal Libro di Mozilla, 12:10).

Questa divertente, ed inquietante, frase si poteva leggere in varie versioni del browser Netscape digitando “about:mozilla” al posto dell’indirizzo Web. Uno dei tanti “easter egg” nascosti nei software… In questo caso dedicato a Mozilla, il draghetto simbolo e mascotte del progetto OpenSource omonimo nato all’interno di casa Netscape/Aol ed ormai approdato dopo tre anni alla prima versione definitiva potenzialmente capace di diventare un avversario credibile nella guerra dei browser che ora vede come incontrastata vincitrice l’armata “Internet Explorer/Outlook” di Microsoft.

Da alcune settimane è disponibile per il download la versione 0.9.9. sul sito Mozilla.org.

Tanto per sottolineare la differenza di Mozilla rispetto agli altri browser, va detto che il programma è attualmente disponibile per una decina di sistemi operativi differenti (non solo Windows e MacOs in tutti i suoi sapori, ma anche Linux, FreeBSD, Os/2, BeOS, Solaris e varie sfumature di Unix) e che la “trasposizione” per altri sistemi avviene grazie al fatto che siamo di fronte ad un progetto aperto, ad un codice disponibile per tutti gli sviluppatori in maniera trasparente.

Il logo di Mozilla Solo per fare un esempio, se tra un anno dovesse presentarsi sul mercato un nuovo sistema operativo da qualche parte del mondo un gruppo di volontari (o di programmatori dell’azienda stessa che presenterà il nuovo sistema) potrà accedere al cuore del programma e progettarne una versione nuova su misura.

Open Source, nello specifico caso di Mozilla che è un programma modulare, significa anche far seguire lo sviluppi delle singole parti, dei singoli plug-in o compatibilità con plug-in esistenti (Flash, Quicktime etc) da gruppi di lavoro autonomi.

0.9.9 significa, per un programma in corso di sviluppo, di essere arrivato quasi al capolinea della versione “1”, la prima versione “definitiva”. Fino ad oggi il progetto Mozilla ha sfornato “builds”, ovvero costruzioni… lavori in corso, e l’ultima presentata nelle scorse settimane è forse la più importante da provare soprattutto per aiutare le operazioni di correzione errori e limatura delle imperfezioni. Ma quando, e perché, è nato Mozilla?
Nel 1998 Netscape, che produceva l’omonimo browser tuttofare, cominciava a navigare in cattive acque. Da regina pressochè incontrastata nel “mercato” dei browser (quando i programmi per navigare si compravano…) a fanalino di coda del treno schiacciatutto “Internet Explorer/Outlook Express”.

All’inizio di quell’anno Netscape annunciò l’intenzione di rendere pubblico il codice sorgente del suo browser, cosa rara in quegli anni, quasi impensabile: un’azienda tanto nota abbracciava la “causa” OpenSource. Dall’altra parte c’era il “nemico” Windows, col suo navigatore incorporato. Oggi possiamo dire che forse la carta giocata fu quella buona.

Il grido di “Free the lizard” fece il giro del mondo; “liberare la lucertola” ovvero il lucertolone-dinosauretto simbolo di Mozilla, nome col quale veniva chiamato dagli addetti ai lavori il nucleo del codice sorgente. Il termine Mozilla fu coniato, narrano le cronache, da un programmatore della Netscape chiamato Jamie Zawinsky, che per anni è stato tra i principali cervelli e motori del progetto.

Nei mesi di lavoro passati a ripulire il codice da tutto ciò che era “proprietario”, Java e supporti di crittografia ad esempio, nacque il problema della licenza di rilascio e distribuzione, soprattutto per garantire al progetto una natura aperta ma che potesse mantenere la compatibilità con i tanti standard del Web che aperti non sono.

Dopo aver consultato alcuni guru della comunità OpenSource tra cui anche Linus Torvalds si cercò una mediazione tra le varie licenze esistenti. Netscape voleva in qualche modo restare “legata” al suo marchio e allo sviluppo del software, mentre molti volevano una licenza più svincolata. Nasceva dunque la NPL (Netscape Public License) e la MozPL (Mozilla Public License) e la lucertola si divise in due, pur lavorando sullo stesso progetto.

Nacque così Mozilla.org, e relativo sito, che fu festeggiato da una storica festa a San Francisco che riunì migliaia di persone a ballare sotto le proiezioni del milione e mezzo di righe di codice…

Mozilla quindi non è Netscape come Netscape non è Mozilla. Ad esempio oggi Netscape, il programma, integra alcuni elementi “commerciali” e sponsorizzati. Questo oggi viene letto ed intepretato dai più come “Netscape = Silicon Valley” e “Mozilla = Free Software”. Come dar loro torto? Ed ecco che la lucertolina, letteralmente abbandonata dal colosso finanziario AOL/TimeWarner che possiede Netscape, nel corso del tempo è diventata un piccolo grande colosso sputafuoco ben strutturato capace di gestire contemporaneamente i flussi di lavoro di chi opera su singoli errori del codice, chi prepara ottimizzazioni per le prossime release, chi corregge o inventa singoli plugin, chi adatta programmi di terze parti a funzionare all’interno di Mozilla…

Gli sviluppatori “Web” inoltre lavorano ancora in contemporanea agli sviluppatori Netscape e ai “capo squadra” di Mozilla. Per gestire il tutto sono stati anche inventati degli strumenti su misura come Bonsai e Tinderbox, che consentono di organizzare e gestire un controllo “ad albero” dei lavori in corso.

Se ad esempio un programmatore comincia a lavorare sul “ramo” di un certo bug e si ferma, quel ramo rimane contrassegnato da una bandierina convogliando altri a lavorare su quel “ramo” e andare avanti col progetto. Qualsiasi ramo ne può generare altri, a patto che vengano tenuti vivi e rigogliosi, e che prima o poi portino dei frutti al progetto comune.

Anche per la gestione dei bug, cioè degli errori o delle manchevolezze del programma, fu creato uno strumento ad hoc: BugZilla.

Per avere una vaga idea di cosa significa gestire in modo aperto, e condiviso, un progetto ed i suoi bug basta dare un occhiata al motore di ricerca di BugZilla . Basta un attimo per rendersi conto della vastità di un codice che interessa centinaia di moduli (compreso lo stesso Bugzilla!) ognuno dei quali sviluppato per sistemi diversi e con diversi team di sviluppo e controllo.

Un’altra parola da imparare, per conoscere bene il lucertolone, è Gecko.

E’ il cosiddetto “layout engine”, ovvero quella cosa che si preoccupa della visualizzazione corretta dei codici.
Verso la fine del 1998 nacque questo “figlio” del lucertolone, che ora è parte integrante anche dei nuovi browser Netscape, per risolvere il problema di compatibilità con i nuovi linguaggi e la gestione, sempre in salsa OpenSource, di qualsiasi visualizzazione (png, gif, jpg, html, xml…) e supporto di vari protocolli (ftp, http, gopher, mathml, rdf…). Cosa è oggi Mozilla?
La prima risposta per un fanatico del programma è senza dubbio: “Un’ottima alternativa gratuita ad Internet Explorer!”.
Senza dubbio, sulle piattaforme Linux, Mozilla più che una alternativa già rappresenta IL browser.

Il programma comprende un navigatore Internet, Mozilla Mail and News, un primitivo programmino per chattare in IRC, una Rubrica ed un semplice ma efficace Composer per creare pagine Web.

L’installazione è semplice e veloce, e prevede l’opzione “Quick Launch” che permette a Mozilla di partire insieme al sistema operativo e restar disponibile nel System Tray. In questo modo si velocizza l’apertura del browser o della posta, ma il programma resta residente in memoria e quindi è sconsigliato a chi ha un computer col fiatone.
Qualsiasi sia la scelta, comunque il QuickLaunch può essere abilitato o disabilitato dalle articolatissime opzioni del programma.

Il navigatore è pieno di sorprese piacevoli e strumenti utili. Può importare facilmente i “Preferiti” da Internet Explorer e gestisce i suoi bookmark in maniera molto semplice, consultabili anche tramite un comodo file html che li contiene tutti (bookmarks.html) come fa il vecchio e caro Netscape.

Navigando è possibile aprire altre finestre di Mozilla o aprire delle “Tab” all’interno della stessa finestra, ovvero delle “sottofinestre” accessibili tramite linguette all’interno della stessa finestra di navigazione. Questo risulta molto comodo nel caso si vogliano aprire più pagine e sottopagine dello stesso sito e tenerle d’occhio insieme senza moltiplicare le istanze di Mozilla attive.

Già presente in Opera, questo sistema di aprire le pagine può cambiare radicalmente il modo di navigare, facendo dimenticare per sempre le corse isteriche passando da una finestra e l’altra del browser per trovare quella che interessa, consentendo una organizzazione razionale delle pagine visualizzate.

Tra i vari strumenti a disposizione per la gestione della sicurezza e privacy vanno ricordati il Cookie Manager, un comodo Password manager, un Image Manager che permette di velocizzare la visione di alcuni siti disabilitando il caricamento delle immagini ed un Form Manager che può memorizzare i dati da inserire all’interno dei moduli on line.
La sezione “privacy e security” è arricchita da una inquietante ed interessante guida a “capire la privacy”, rivolta a sensibilizzare gli utenti della Rete ai problemi tutt’altro che risolti che riguardano i cookies, il tracciamento della navigazione ed la profilazione dei navigatori.

Un utilizzo possibile dell’Image Manager consiste nel “bloccare” la visione dei banner pubblicitari.
Come? Semplicemente cliccando sul banner col pulsante destro del mouse e scegliendo la voce “block images from this server”. Bloccando la visione di tutte le immagini provenienti dai server delle principali aziende pubblicitarie sarà possibile navigare un po’ più velocemente e “a scrocco”…

Il navigatore, e tutto Mozilla, può essere personalizzato con delle “skin”, per il momento pochine e non proprio esaltanti. A lato della finestra principale può essere visualizzata la Sidebar che contiene i bookmark, la cronologia della navigazione ed altri elementi.
È anche possibile per i Webmaster creare molto semplicemente delle Sidebar personalizzate contenenti, ad esempio, le news del sito.
Grazie alla Sidebar è anche possibile effettuare ricerche su vari motori di ricerca, anche se il metodo più semplice per effettuare ricerche consiste nel digitare le parole chiave direttamente nella barra degli indirizzi del browser che provvede a consultare il motore di ricerca selezionato nelle opzioni (il valore predefinito è ovviamente Google!). La gestione della posta elettronica e newsgroup può sembrare complicata a chi è cresciuto a pane e Microsoft, ma risulta familiare a chi ha usato programmi alternativi come Eudora o Netscape. E’ in grado di gestire multipli account, ovvero più indirizzi di posta contemporaneamente, ed è molto semplice configurare dei filtri per smistare la posta o per eliminare i messaggi indesiderati.

Una cosa che adoro di Mozilla è che nel mostrare i messaggi di posta elettronica, sia nell’anteprima che nell’elenco dei messaggi, mostra sempre l’intero indirizzo email del mittente consentendo addirittura di copiarlo con un clic negli appunti.
In questo modo è infinitamente più semplice capire chi è il mittente dei messaggi, e quindi decidere se leggere o meno, se filtrare o meno, se cancellare o meno. Insomma tante rogne in meno…

Oltre alla gestione di più account “in entrata” il nuovo Mozilla Mail permette di configurare multipli SMTP server per l’uscita della posta.

Per i newsgroup lo strumento a disposizione è abbastanza comodo e può sostituire tranquillamente un programma dedicato. E’ possibile cercare facilmente un mittente o una discussione direttamente dalla finestra principale, salvare messaggi e consultare più server di newsgroup o più newsgroup su finestre separate ed indipendenti.

Può essere utile avere i newsgroup in finestre separate? Sì, se pensiamo che anche una singola cartella di posta può essere visualizzata a parte, e quindi è possibile seguire su più finestre, ad esempio, diversi account di posta, e vari newsgroup senza essere costretti a barcamenarsi nella stessa finestra costretti a visualizzare o una cosa o l’altra.

Anche la rubrica, Address Book, ha qualche carta in più rispetto alla concorrenza. Ad esempio gli indirizzi raccolti nelle email in entrata ed uscita vengono raccolti in un’apposita cartellina e non mischiati a quelli della Rubrica. Opzione che può essere comunque facilmente disattivata nelle preferenze di Mail and News.
E’ possibile creare liste di indirizzi per inviare lo stesso messaggio a più destinatari contemporaneamente. Anche l’interfaccia della rubrica, come quella del browser, è personalizzabile ed ogni elemento può essere spostato, ridimensionato o eliminato.

Mozilla Mail permette di importare con pochi clic gli account esistenti, la posta e le rubriche dei più comuni programmi di posta elettronica. Se invece si utilizza Netscape sarà necessario “convertire” il profilo utente in un nuovo profilo utente Mozilla. Operazione che non danneggia in nessun modo l’account esistente su Netscape ma crea un duplicato ad uso e consumo del lucertolone.

Va fatto notare che ogni singolo account su Mozilla ha la propria “posta in arrivo”, cestino e cartelle separate dagli altri account di default. Prelevando quindi ad esempio la posta da “tiscali” i messaggi andranno automaticamente nella posta in arrivo dell’account “tiscali” e quindi separati da quelli degli altri account. Questo sistema può semplificare la gestione di più account senza costringere l’utente a creare filtri di smistamento, ma moltiplica inevitabilmente il numero di cartelline presenti nel programma se l’utente accede a molti account di posta elettronica. Non brilla invece per originalità e funzioni il Composer, programma integrato in Mozilla dedicato alla creazione di pagine web. Innanzitutto va detto che si tratta di un editor “WYSIWYG” (What you see is what you get – Ottieni quel che vedi) e quindi indirizzato sicuramente ad un pubblico che non conosce nè vuol conoscere l’html di cui le pagine Web son fatte.

Ma va riconosciuto che per essere un creatore di pagine a prova di inesperti riesce a generare un codice html pulito e senza i tanti fronzoli inutili e tag ridondanti generati da altri programmi analoghi o programmi di videoscrittura che si spacciano per Web editor.

Il principale limite del Composer è che si tratta di in editor eccessivamente semplice e datato, che poteva andar bene qualche anno fa. Mette a disposizione gli strumenti più elementari e semplici che esistono, e si possono inserire nelle pagine senza difficoltà testi, immagini, linee, tabelle, liste e form.

Qualcuno potrà obiettare che in fondo per creare una pagina Web gli elementi necessari sono questi, ma vista la complessità e ricchezza offerta dagli altri strumenti di Mozilla forse anche il Composer poteva offrire qualcosa di più e diventare uno strumento veramente utile a tutti.

L’inserimento e la modifica di elementi avviene tramite procedure guidate ed è comunque sempre possibile intervenire manualmente sul codice html generato dato che l’interfaccia a linguette del Composer mostra contemporaneamente la pagina di lavoro, la pagina di lavoro condita dai tag html, il codice vero e proprio e la preview.

E’ altrettanto vero che l’integrazione di un editor Html, seppur così semplice, all’interno del browser rappresenta un invito a creare pagine, a vedere come son fatte le pagine che si visitano e che si possono aprire nell’editor con un clic, avvicinando quindi anche i meno esperti al mondo della creazione del Web che non è così lontano da quello della consultazione del Web.

La possibilità di inserire manualmente pezzi di codice Html permette facilmente di arricchire le pagine create con elementi Flash, contatori o guestbook di terze parti senza impazzire. Mozilla non è un prato fiorito (ma anzi un draghetto sputafuoco!) e insomma non son tutte rose e fiori, come si usa dire.
Al momento il programma è ad un passo dalla versione definitiva che sarà rilasciata prima di maggio, secondo il calendario dei lavori.

Oggi è comunque un prodotto non consigliabile per un utilizzo professionale, o per sostituire il browser ed il client di posta elettronica.

Sono ancora molti i bug conosciuti sui quali gli sviluppatori stanno lavorando, soprattutto nel modulo Mail, e a mio giudizio l’importazione dei dati da altri programmi è ancora da migliorare.

Il programma viene tuttora distribuito con l’esplicito scopo di “testing” da parte degli utenti e non è previsto nessun supporto tecnico all’utente finale. Chi usa Mozilla è invitato calorosamente a partecipare alle mailing list e ad i newsgroup dedicati per segnalare problemi, bug, proporre miglioramenti e idee per le prossime versioni.

Ma i crash sono ancora frequenti e se pure aiutano a rilevare i bug certo non aiutano l’utente a svolgere il proprio lavoro o a gestire le proprie cose nella maniera più funzionale.

Il gioco però vale la candela se si vuol vedere qualcosa di nuovo, se si vuol scoprire che non esistono solo aziende che producono software proprietari e soprattutto vale la pena dimostrare alla vecchia e cara Netscape, che tanto ha bistrattato e mal foraggiato il lucertolone, che l’idea iniziale era buona. Che un’alternativa a Internet Explorer è possibile, che sviluppare un programma di navigazione “aperto” è fondamentale per mantenere alta la compatibilità con gli standard, con i nuovi linguaggi e mantenere il tutto disponibile su più piattaforme, grazie alla collaborazione planetaria della vasta comunità OpenSource. La versione “Uno” è in arrivo, mancano ancora parecchi ritocchi e correzioni.
Non manca mai l’ironia, per fortuna, e nella pagina che spiega l’importanza di una versione definitiva in tempi brevi alla fine dei punti salienti e dei bug compare, come se fosse un bug da correggere per il quale sono necessari sviluppatori, il link al “Party”!

Occhiali da sole richiesti, Driver (nel senso di guidatori!) Dj e birra cercasi…

Mozilla è innegabilmente tra più seguiti ed amati progetti “aperti”. Se la Rete è il medium per eccellenza per tenere in contatto gli sviluppatori, Mozilla è lo strumento preferito per usare, consultare e vivere la Rete.

“E la Bestia diventerà Legione. I suoi numeri cresceranno di migliaia in migliaia. Il rintocco di un milione di tastiere come una furiosa tormenta coprirà la Terra, e i seguaci di Mammona tremeranno”
Dal libro di Mozilla, 3:31 (edizione Red Letter).

Questo si legge digitando oggi “about:mozilla” al posto dell’indirizzo Web nelle nuove edizioni del programma.
Occorre spiegare chi sono i seguaci di “Mammona”?;)

a cura di Luca Schiavoni

LINK:

Mozilla.org per conoscere tutta la storia, partecipare al progetto e segnalare bug.

Mozilla Release Tutte le versioni, da scaricare e provare.

Mozilla does IT è il sito del gruppo di volontari che stanno curando la versione italiana di Mozilla.
Alla pagina http://www.mozilla.org/projects/l10n/mlp_status.html è interessante scoprire come decine e decine di gruppi analoghi, in tutto il mondo, stanno curando le versioni localizzate del programma.
Anche questo significa OpenSource.

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Pubblicato il
29 mar 2002
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