Interfacce, Minority Report è qui

Interfacce, Minority Report è qui

Nel film interpretato da Tom Cruise l'interfaccia grafica del computer centrale si basava su un sistema multitouch-screen fantascientifico: Jeff Han ne ha mostrato il progenitore all'ultimo Etech
Nel film interpretato da Tom Cruise l'interfaccia grafica del computer centrale si basava su un sistema multitouch-screen fantascientifico: Jeff Han ne ha mostrato il progenitore all'ultimo Etech

San Diego (USA) – Un applicativo dal sapore fantascientifico è stato presentato nei giorni scorsi all’evento Etech , cioè la O’Reilly Emerging Technology Conference , un sistemino che ha attirato rapidamente l’attenzione del pubblico geek della conferenza.

Jeff Han , consulente del Dipartimento di Computer Science della New York University , ha tenuto banco con il suo ultimo progetto, denominato multi-touch interaction .

I partecipanti alla Conference sono rimasti estasiati nel vedere cosa Han è stato in grado di fare su un gigantesco schermo touch-screen con la sola pressione delle dita. Sembrava una comune clipboard touch-screen, ma grazie a particolari sequenze di contatto permetteva la gestione di file, immagini e quant’altro in un modo che ha ricordato a molti le tecnologie già viste nel celebre film di Steven Spielberg Minority Report .

Se i touch-screen elaborano un singolo punto di contatto alla volta, il multi-touch rende possibile un’interazione più completa ed elaborata grazie al riconoscimento di più punti, una funzionalità che amplifica a dismisura le modalità di interazione con l’oggetto visivo, o gli oggetti, presentati a schermo.

Un'immagine descrittiva di un'ipotetica console virtuale multitouch Con due dita o con le due mani il giovane ricercatore ha spostato immagini sullo schermo, ha fatto ruotare fotografie, le ha dimensionate a piacimento, eseguito editing, gestito archivi e console musicali: persino azioni più semplici come lo scrolling su Google Map, così come lo zoom, sono sembrate azioni da film di fantascienza.

Secondo Han, questa opzione apre la strada a numerose possibilità, compreso l’utilizzo di sofisticate applicazioni di editing video. Per ora è stato utilizzato un display a retro-proiezione che misura 91,44 x 68,58 cm, e che ha una risoluzione tattile di 0,25 cm. Un filmato reso disponibile dallo stesso Han chiarisce, più di mille parole, la portata della novità.

Lo sviluppo continua e, secondo Han, le prossime sfide sono rappresentate dall’implementazione di display con dimensioni diverse, e di un sistema in grado di riconoscere la digitazione di ogni singolo dito, in modo da attribuire una funzione a ciascuno.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
14 mar 2006
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