Cina, il furto virtuale è un reato

Cina, il furto virtuale è un reato

Un tribunale di Guangzhou riconosce agli utenti di giochi multiplayer il diritto alla proprietà virtuale. Multato un... ladro di oggetti virtuali che appartengono ad un gioco di ruolo giocato in rete da migliaia di utenti
Un tribunale di Guangzhou riconosce agli utenti di giochi multiplayer il diritto alla proprietà virtuale. Multato un... ladro di oggetti virtuali che appartengono ad un gioco di ruolo giocato in rete da migliaia di utenti


Guangzhou (Cina) – La Repubblica Popolare Cinese ha assorbito così bene il principio di tutela della proprietà privata che ha deciso d’estenderlo anche alla cosiddetta proprietà virtuale . Ne sa qualcosa Yan Yifan, un 20enne di Guangzhou condannato dai giudici popolari al pagamento di una ammenda pari a 5000 yuen, circa 500 euro, per avere “rubato” e rivenduto alcuni oggetti virtuali all’interno del videogioco Dahua Xiyou II.

Yan, secondo quanto riporta l’agenzia di stato Xinhua , ha sottratto “oggetti, soldi ed altre proprietà virtuali” da molti giocatori di questo multiplayer patriottico – un gioco di ruolo ispirato alla leggenda popolare del Re delle scimmie .

Non solo: il ragazzo ha poi rivenduto questa insolita refurtiva, guadagnando sulle spalle degli utenti derubati. “I giocatori spendono tempo, energie e soldi per acquistare gli oggetti da utilizzare nella simulazione videoludica”, hanno decretato i giudici, “pertanto i beni virtuali non solo hanno un valore, ma anche un valore aggiunto”.

Il risultato è che Yan dovrà pagare una multa molto salata , specialmente se paragonata ai salari medi di un cittadino cinese. Yan Yifan era riuscito ad entrare in possesso dei dati e delle “proprietà virtuali” dei videogiocatori perché lavorava come amministratore di sistema presso l’azienda che produce Dahua Xiyou II.

“Il codice penale cinese non prevede una definizione della proprietà virtuale”, sostengono alcuni avvocati esperti in proprietà intellettuale e copyright, un tema molto caldo nella Cina di oggi.

Non è la prima volta che la “proprietà virtuale” giunge sulla ribalta della cronaca cinese. L’anno scorso un tribunale cinese ha condannato un utente d’un gioco multiplayer : aveva rubato alcune spade magiche al suo alter ego digitale .

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Pubblicato il 4 apr 2006
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