Il sito anti-Unix passa su Win2000 e muore

Il sito anti-Unix passa su Win2000 e muore

Da circa due giorni il sito Web della campagna anti-Unix promossa da Microsoft e Unisys risulta irraggiungibile, e questo dopo il passaggio da FreeBSD a Windows 2000
Da circa due giorni il sito Web della campagna anti-Unix promossa da Microsoft e Unisys risulta irraggiungibile, e questo dopo il passaggio da FreeBSD a Windows 2000


Web – Update (ore 9,55): Stamattina, dopo oltre 48 ore di inattività, il sito www.wehavethewayout.com è tornato a funzionare. Netcraft conferma che il sistema operativo su cui gira è Windows 2000.

Sembra proprio che la campagna anti-Unix promossa di recente da Microsoft e Unisys, che ha come sito Web di riferimento www.wehavethewayout.com , sia partita col piede sbagliato. Appena lanciato, il sito che avrebbe dovuto promuovere il nuovo serverone ES7000 Enterprise di Unisys con Windows 2000 Datacenter, e spiegare
lo slogan “We Have The Way Out” (“noi sappiamo come uscirne”), ha suscitato vagonate di critiche e ironie per il fatto di girare – nemmeno farlo apposta – su di un sistema operativo Unix: FreeBSD.

Tutto questo accadeva lunedì. Il giorno dopo il sito è sparito ed è rimasto irraggiungibile per tutta la giornata di ieri generando il classico errore “404, file not found”. Secondo quanto riporta Netcraft , a partire da martedì il sito anti-Unix è migrato dalla piattaforma FreeBSD/Apache a quella Windows 2000/IIS5.

Ieri un portavoce di Unisys si è limitato a dire che “sappiamo che c’è un problema, ma al momento non possiamo dirvi di più”. Dal versante di Microsoft, tutto tace. Il 404, invece, ancora ieri sera tardi, continuava a cantare.

Stando a Netcraft, il sito www.wehavethewayout.com ha un indirizzo IP appartenente al network di Verio, uno dei più grossi fornitori di hosting americano. È dunque lecito attendersi che il sito incriminato giri sui server di quest’azienda, ipotesi rafforzata dal fatto che la stragrande maggioranza dei siti ospitati da Verio (fra cui quello di Amazon e del notiziario ufficiale della Formula1, f1.com) girano sul sistema operativo FreeBSD o Linux.

Qualcuno ipotizza che il sito sia stato “buttato giù” da qualche gruppo di fan di Unix ma, secondo gli esperti, più probabilmente c’è stato qualche problemino nel migrare da una piattaforma all’altra. E nessuno dubita che www.noisappiamocomeuscirne.com sappia, per l’appunto, come uscire da questo imbarazzante stallo.

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Pubblicato il
4 apr 2002
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