Intercettazioni in Europa? Italia in testa

Intercettazioni in Europa? Italia in testa

Questo si legge in un lungo servizio AP: in Italia intercettazioni in forte crescita. Spataro, procuratore antiterrorismo, difende il Belpaese: i controlli sono precisi ed il sistema è bilanciato
Questo si legge in un lungo servizio AP: in Italia intercettazioni in forte crescita. Spataro, procuratore antiterrorismo, difende il Belpaese: i controlli sono precisi ed il sistema è bilanciato


Roma – In un lancio intitolato “Sempre più intercettazioni in Europa”, l’agenzia Associated Press ha accusato l’Italia di essere al vertice della classifica europea per quanto riguarda le operazioni di spionaggio condotte sulle reti telefoniche, sui cellulari e sulla corrispondenza elettronica via Internet.

Coinvolta nell’ inasprimento generalizzato della lotta al terrorismo, la Vecchia Europa starebbe covando “un Grande Fratello sempre più espansivo ed invasivo”, sostiene il giornalista Victor Simpson. Dopo l’approvazione delle nuove norme sulla conservazione dei dati , i paesi membri dell’Unione Europea hanno aumentato in numero esponenziale le operazioni d’intercettazione.

In Italia, secondo Simpson, “l’uso di cimici e microfoni nascosti” è ormai una tradizione consolidata . Il numero delle intercettazioni, come ha ricordato a gennaio il Ministro della Giustizia Roberto Castelli, “è triplicato nel giro di cinque anni”. Complice la lotta al terrorismo, ma soprattutto la transizione dei sistemi di comunicazione verso le nuove piattaforme telematiche digitali .

Nonostante le accuse del cronista, il procuratore antiterrorismo Armando Spataro difende le peculiarità del modello italiano : “Qui in Italia le intercettazioni devono essere obbligatoriamente autorizzate dai magistrati ed il sistema è bilanciato in modo da garantire sicurezza e privacy”.

“Da noi ogni intercettazione deve sottostare a rigidi controlli da parte della magistratura”, continua Spataro, “che una volta autorizzata un’operazione di spionaggio telefonico, per esempio, deve rinnovarla ogni 15 giorni per i normali sospettati ed ogni 40 giorni per i potenziali terroristi”. Carlo Rienzi, presidente Codacons , è convinto che l’ equilibrio italiano sia particolarmente precario: “Basta accusare qualcuno di avere rapporti con la malavita organizzata e subito scattano le intercettazioni”.

L’opinione di Spataro può tranquillizzare i più pessimisti, convinti che l’attuale situazione geopolitica italiana si presti agli abusi sistematici registrati negli Stati Uniti , dove l’amministrazione Bush ha predisposto la possibilità di intercettare i cittadini anche senza l’autorizzazione dei magistrati.

Tra i paesi europei “a rischio”, citati dal cronista di AP come possibili teatri per eventuali “abusi del potere d’intercettazione”, si sono Olanda, Portogallo e Grecia.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
10 apr 2006
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