OpenDocument consacrato dall'ISO

OpenDocument consacrato dall'ISO

Il formato aperto dei documenti è entrato ufficialmente a far parte degli standard ISO/IEC. I suoi sostenitori sperano che questo importante riconoscimento ne acceleri l'adozione presso grandi aziende e governi di tutto il mondo
Il formato aperto dei documenti è entrato ufficialmente a far parte degli standard ISO/IEC. I suoi sostenitori sperano che questo importante riconoscimento ne acceleri l'adozione presso grandi aziende e governi di tutto il mondo

Roma – Al termine di un processo durato due anni, il famoso formato dei documenti OpenDocument (ODF) ha finalmente guadagnato il riconoscimento ufficiale dell’International Organization for Standardization ( ISO ), che con una recente votazione ne ha fatto un proprio standard.

La certificazione di ODF da parte di ISO/IEC (International Engineering Consortium) è stata fortemente voluta, fra gli altri, dalla Commissione Europea : è stata infatti quest’ultima, nel maggio del 2004, ad esortare OASIS a presentare la specifica ODF all’ISO.

OASIS, come noto, è il consorzio internazionale in seno al quale è stata sviluppata e standardizzata la prima versione ufficiale di ODF for Office Applications , una specifica ampiamente basata sul formato XML dei file sviluppato e perfezionato dalla comunità OpenOffice.org .

OpenDocument può essere utilizzato gratuitamente da qualsiasi applicazione per l’ufficio senza nessuna licenza . Una caratteristica che, secondo i suoi sostenitori, svincola le aziende pubbliche e private dalle tecnologie proprietarie e dà loro la garanzia che tutti i propri documenti potranno essere sempre aperti e modificati.

La strada dell’apertura è stata seguita anche da Microsoft , il cui formato Open XML è già stato sottoposto al vaglio di ECMA e ISO. Sebbene Open XML potrà essere utilizzato con una licenza libera da royalty, il big di Redmond conserva diritti esclusivi su questo formato : ciò significa che, al contrario di quanto avviene con ODF, chiunque voglia implementarlo, modificarlo od estenderlo, necessita della previa autorizzazione di Microsoft.

“Tutti indifferentemente (Microsoft inclusa) possono implementare software che legge e scrive documenti in ODF, ma soprattutto possono estenderlo in base alle proprie esigenze”, spiegava già lo scorso anno Davide Dozza, maintainer del Progetto Linguistico Italiano OpenOffice.org.

Tra i maggiori promotori del giovane formato open source c’è ODF Alliance , che a pochi mesi dalla propria nascita ha visto triplicare i suoi membri : oggi le aziende, gli istituti accademici e le altre organizzazioni che fanno parte dell’alleanza sono circa 150.

“Non c’è dubbio che la ratifica dell’ISO, avvenuta fra l’altro con un grande numero di voti a favore, potrà accelerare la diffusione di ODF in tutto il mondo”, ha commentato Mario Marcich , direttore esecutivo di ODF Alliance. “Il primo obiettivo della nostra alleanza è quello di agevolare la penetrazione di ODF all’interno delle pubbliche amministrazioni e degli enti governativi”.

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Pubblicato il 5 mag 2006
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