Roma – Sono quattro anni che distribuisce gratuitamente informazioni su internet e ora ha deciso di farle pagare. Winereport.com , ezine italiana dedicata al vino e alla cultura enologica, ha annunciato in un comunicato stampa diffuso ieri di ritenere finita “l’era del free internet”.
“Il modello di business, basato esclusivamente sulla vendita di spazi pubblicitari è fallito – ha affermato Massimo Garibaldi, amministratore delegato di Studio25, editore di WineReport – siamo pronti ad intraprendere una nuova via”.
“In quattro anni – ha spiegato Garibaldi – siamo riusciti a qualificarci come una voce libera, controcorrente, capace di fare opinione e di raccontare il mondo del vino senza indulgenze né condizionamenti. In questo sforzo siamo stati confortati da un numero crescente di consensi di persone, addetti ai lavori o semplici appassionati, che col tempo hanno raggiunto la quota di 7.000 iscritti”.
L’abbonamento ad un anno di aggiornamenti settimanali dell’e-zine costa 31 euro.
Il “grande salto”, il passaggio verso un modello di business a pagamento, è da tempo un’operazione esaminata da numerosi fornitori di contenuti italiani, e non solo, a caccia di nuove forme di business che permettano ad intere redazioni di sopravvivere in un momento in cui il calo dell’advertising online colpisce duramente gli editori indipendenti. E non c’è dubbio che anche l’operazione di Winereport.com verrà attentamente valutata da questa schiera di operatori e professionisti.
Stando ad una nota emessa dal sito enologico, la soluzione a pagamento “ci darà la possibilità di crescere ulteriormente, di offrire nuovi servizi, accrescere il numero dei collaboratori, e varare un’edizione inglese di W.R”.