L'Italia si dota di un suo... MIT

L'Italia si dota di un suo... MIT

Attivata la rete che mette insieme gli sforzi di alcuni dei lab più prestigiosi del nostro paese. A rimpolpare le loro fila, personale di primo livello proveniente da mezzo mondo. Hanno cinque anni per rivitalizzare la ricerca hi-tech
Attivata la rete che mette insieme gli sforzi di alcuni dei lab più prestigiosi del nostro paese. A rimpolpare le loro fila, personale di primo livello proveniente da mezzo mondo. Hanno cinque anni per rivitalizzare la ricerca hi-tech

Roma – Si chiama IIT , acronimo di Istituto Italiano di Tecnologia , ed è lo strumento attraverso il quale l’Italia cercherà di rivitalizzare con un piano quinquennale la ricerca nell’innovazione e l’alta formazione tecnologica creando un circolo virtuoso che dovrebbe associare il network dell’IIT al tessuto industriale, dando così impulso allo sviluppo del mercato tecnologico italiano. Ieri, dopo mesi di preparazione, questa rete di competenze e laboratori è stata attivata .

La sede centrale di IIT sarà Genova , dove le strutture del Central Research Lab di Morego sono in allestimento, e fungerà da strumento di coordinamento della ricerca scientifica di una serie di “poli” sparsi in alcune delle principali istituzioni accademiche nazionali, ciascuno dei quali “specializzato” in settori diversi dello sviluppo hi-tech. Al centro, le materie più “calde”: robotica, nanotecnologie, biotecnologie, fisica molecolare.

A Roma , ad esempio, sarà attivo con IIT l’ EBRI , lo European Brain Research Institute , la cui mission è studiare il sistema nervoso centrale, il funzionamento del cervello e le sue dinamiche di apprendimento. A Napoli l’ Università Federico II contribuirà con lo studio dei tessuti artificiali, mentre a Milano sarà il Politecnico a portare in IIT un contributo che va dalla nanotecnologia alle biotecnologie passando per la robotica a sostegno alle disabilità.

Sempre a Milano, saranno “collegati” anche il laboratorio di scienze neurologiche del San Raffaele e i ricercatori di IFOM-Semm , che lavorano sulla medicina molecolare.

A Trieste collaborerà invece la SISSA – Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati mentre a Pisa saranno attivi sia la Scuola Superiore S. Anna , “reclutata” per le competenze di microrobotica, sia la Scuola Normale Superiore , considerata punto di riferimento per la biofisica molecolare. Attivo anche, a Lecce , il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologia del CNR .

Questo insieme di laboratori, definito un network tecnologico multidisciplinare , opererà sotto la direzione di un gruppo di scienziati provenienti da tutto il Mondo . La Fondazione IIT ha infatti selezionato 150 candidati per i lab di IIT, ad alcuni dei quali saranno affidate le diverse unità di ricerca. Questi ultimi lavoreranno nella sede centrale dei lab genovesi.

Il presidente della Fondazione, Vittorio Grilli, ha spiegato che questa particolare struttura si avvale sia di competenze che si sono affermate sul piano internazionale che di un modello della ricerca che in altri grandi paesi sta dando eccellenti risultati, il tutto alimentato da un ritrovato spirito di collaborazione e condivisione dei laboratori interessati. “Grazie alla rete – ha dichiarato dal canto suo Roberto Cingolani, il direttore scientifico di IIT – potremo realizzare il programma scientifico definito, accelerando notevolmente i tempi della ricerca (…) Contiamo di vedere i primi risultati scientifici entro l’anno”.

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Pubblicato il
10 mag 2006
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