L'e-mail a pagamento di AOL prende piede

L'e-mail a pagamento di AOL prende piede

EFF lancia una mobilitazione contro le e-mail con la tassa che scavalcano i filtri antispam. Individuati alcuni operatori che diffondono messaggi pubblicitari utilizzando il servizio GoodMail
EFF lancia una mobilitazione contro le e-mail con la tassa che scavalcano i filtri antispam. Individuati alcuni operatori che diffondono messaggi pubblicitari utilizzando il servizio GoodMail

San Francisco (USA) – La posta elettronica a pagamento inventata da GoodMail Systems , proposta ormai da tempo ai partner commerciali di AOL come alternativa legittima allo spam , sta prendendo piede. EFF , l’associazione statunitense che si batte per le libertà digitali, se ne è accorta ed ha lanciato una nuova protesta per mobilitare gli utenti di Internet.

“Sembra che AOL abbia iniziato silenziosamente ad attuare i propri piani”, dice Danny ÒBrien, coordinatore del comitato DearAOL . “Gli utenti dell’ISP hanno iniziato a ricevere messaggi pubblicitari autorizzati di alcuni venditori interessati a promuovere i loro prodotti”. L’azienda è la prima in assoluto ad avere utilizzato questo tipo di strumento pubblicitario.

“Nessuno ha il diritto di vendere la nostra privacy e l’accesso alle nostre caselle di posta elettronica senza il nostro esplicito permesso”, ricorda ÒBrien in un post sul suo blog. Nel frattempo, AOL continua a rimanere nel silenzio. Dopo gli annunci dal tono trionfalistico sulle specifiche del sistema, presentato come la soluzione finale alle “e-mail promozionali pericolose”, il grande ISP statunitense si è rifugiato nel silenzio stampa più totale.

“Adesso non c’è niente di male nell’inviare milioni di messaggi di posta promozionali”, continua ÒBrien, “basta pagare”. Il fronte degli utenti indignati dal servizio di e-mail autenticate, che il Wall Street Journal ha comparato esplicitamente allo spam , continua così a crescere.

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Pubblicato il
11 mag 2006
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